Perotti: "Ho rinnovato fino al 2021, un regalo che mi rende molto felice". VIDEO!
Diego Perotti è intervenuto nella pagina Facebook della Roma: "Stiamo passando un buon momento, la squadra ha fatto una cosa in cui non credeva nessuno, siamo passati come primi, in campionato possiamo migliorare ma stiamo facendo un bel campionato. Quando abbiamo capito che si poteva fare? Nella prima partita, col gol sbagliato da Saul. Lì poteva cambiare tutto, se inizi perdendo sarebbe stato durissimo. La fortuna è venuta dalla nostra parte, a Londra potevamo anche vincere, ma stare 0-2 e ribaltare il punteggio a Stamford Bridge penso sia stato il momento in cui abbiamo capito di potercela fare. Il 3-0 all'Olimpico è stato il momento più chiaro di quello che voleva la squadra. La sconfitta a Madrid ha levato un po' di fiducia, ma se dopo il sorteggio ci avessero detto che sarebbe bastato vincere col Qarabag, avremmo firmato. Abbiamo goduto tutti insieme".
Il Monito poi annuncia il rinnovo: "Se rimarrei a Roma? Te lo faccio vedere", e mostra una maglietta con l'anno 2021.
"Tante cose belle negli ultimi sei mesi? Sono onesto, già dalla prima partita col Sassuolo mi sono sentito veramente bene, importante. Mi è capitato di non giocare tanto l'anno scorso, ho sempre giocato abbastanza, a volte meglio e a volte meno. Ma do sempre il meglio di me, questo inizio di campionato è stato uno dei momenti più importanti. Avere questo regalo mi rende molto felice. Il gol più bello? Contro il Chelsea è stato il migliore, penso che fino alla fine della mia carriera il gol contro il Genoa, purtroppo contro il mio Genoa, sto ancora ricevendo insulti, credo che sia stato importante per quello che rappresentava quel giorno. Francesco meritava un addio alla sua altezza, non volevamo giocare il playoff di Champions, sarebbe stato negativo. Ho avuto la possibilità di giocare col migliore della storia della Roma. Si meritava di dire addio con una vittoria, penso che diventerà il più importante della mia carriera. Cosa ho provato ai cori per me? Lo aspettavo da tanto tempo, lo avevo sentito solo al Genoa, a Siviglia non avevano cantato così per me. Mi mancava un po', non è facile per una tifoseria storica come questa fare questo tipo di coro, di urlare il nome di un giocatore. Volevo tornare e uscire 2-3 volte per sentirlo ancora, è stato molto emozionante".