Il filo di Roma-Cagliari: Radja Nainggolan

05.10.2019 12:00 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Rossi Mercanti
Il filo di Roma-Cagliari: Radja Nainggolan
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Domenica pomeriggio la Roma ospiterà il Cagliari nella sesta giornata di campionato. Questa rubrica di Vocegiallorossa.it vuole analizzare ogni volta un personaggio diverso, legato per qualche motivo al match che si disputerà: oggi abbiamo scelto Radja Nainggolan.

Radja Nainggolan nasce ad Anversa l’8 maggio 1988. Originario dell’Indonesia da parte del padre, dà i primi calci al pallone all’interno della selezione giovanile del Tubantia Borgerhout, prima di passare nel 2000 al Germinal Beerschot.

Notato dal procuratore Alessandro Beltrami, nel 2005 approda in Italia alla corte del Piacenza, debuttando in Prima Squadra in Serie B il 28 maggio 2006 nel ko interno per 3-2 contro l’Arezzo. Per altre due stagioni, il Ninja si alternerà con la Primavera, per poi entrare in pianta stabile tra i “grandi” nel 2008.

Il 27 gennaio 2010 passa al Cagliari in prestito con diritto di riscatto, con i sardi che inseriscono nell’operazione il cartellino di Mikhail Sivakov. Debutta nella massima serie il 7 febbraio contro l’Inter, venendo espulso contro il Chievo il 28 febbraio. Nonostante poche apparizioni (7 in totale), il 21 giugno viene ufficialmente riscattato dalla società rossoblù.

Dall’annata seguente, tuttavia, Nainggolan diventa un titolare fisso del centrocampo del Cagliari, mettendo in mostra tutta la sua grinta e il suo dinamismo, pur peccando sotto rete. Infatti, il primo gol in A arriva solo il 31 ottobre 2010 contro il Bologna, con un destro al volo. Il 1° febbraio 2013 va in gol all’Olimpico contro la Roma, match vinto 4-2 dai sardi che porterà, il giorno successivo, all’esonero di Zdenek Zeman con l’avvento di Aurelio Andreazzoli.

Il 7 gennaio 2014 lascia il Cagliari per trasferirsi proprio alla Roma, con Sabatini che ne strappa il cartellino in prestito per circa 3 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 6. Appena due giorni dopo, l’allora allenatore giallorosso Rudi Garcia lo schiera titolare agli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria, partita che segna il debutto ufficiale con la maglia capitolina. L’esordio in campionato, invece, avviene il 12 nel 4-0 inferto al Genoa. Il 22 febbraio è decisivo per la vittoria in trasferta a Bologna con una rete, ripetendosi il 19 aprile a Firenze contro i viola, regalando così la matematica qualificazione alla Champions League.

Riscattata la prima metà del cartellino, Nainggolan esordisce nella massima competizione europea per club il 17 settembre 2014 in casa contro il CSKA Mosca, incontro terminato 5-1. Tra i migliori giocatori della stagione giallorossa, viene riscattato definitivamente il 24 giugno 2015 per 9 milioni di euro.

Alla terza stagione con la Roma, con l’arrivo nel gennaio 2016 di Luciano Spalletti, il Ninja viene schierato trequartista nel 4-2-3-1, un’intuizione rivelatasi perfetta da parte del tecnico di Certaldo. Infatti, Nainggolan inizia a essere più prolifico sotto rete, tanto da raggiungere le 14 realizzazioni stagionali (11 in A, 2 in Coppa Italia e 1 in Europa League) nell’annata 2016/2017, la migliore della sua carriera e della Roma, giunta al secondo posto con il record storico di 87 punti. Memorabile la sfida del 26 febbraio a San Siro contro l’Inter, con il numero 4 protagonista di una fantastica doppietta nel 3-1 per i capitolini.

Salutato Spalletti, passato all’Inter, la guida tecnica della squadra giallorossa viene affidata a Eusebio Di Francesco. Con l’abruzzese in panchina, il Ninja arretra il suo raggio d’azione, venendo impiegato come mezzala destra nel 4-3-3 e di nuovo trequartista nelle rare occasioni con il 4-2-3-1. Nonostante il suo nome inizi ad apparire saltuariamente sul tabellino dei marcatori (4 gol in campionato), Nainggolan rimane una pedina fondamentale dello scacchiere romanista.

All’inizio del 2018 è protagonista di un episodio controverso, pubblicando sui suoi profili social un video in cui festeggia Capodanno in evidente stato di ebbrezza, utilizzando delle espressioni blasfeme. Per questo motivo, la società decide di punirlo per una giornata, spedendolo in tribuna contro l’Atalanta il 6 gennaio, match tra l’altro perso 2-1. Il 2 maggio 2018 realizza una doppietta al ritorno della semifinale di Champions League contro il Liverpool, vinta 4-2 ma insufficiente per approdare alla finale di Kiev a causa del 5-2 subìto ad Anfield.

Sebbene abbia manifestato più volte il suo desiderio di restare nella Capitale, il 26 giugno 2018 diventa un nuovo giocatore dell’Inter per 38 milioni di euro, con Zaniolo e Santon a effettuare il percorso opposto. In un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport il 17 ottobre 2018, il Ninja prova a spiegare i motivi del suo addio alla Roma: “È finita non per colpa mia, almeno non del tutto. Sono rimasto deluso da alcuni comportamenti che come uomo non posso accettare. Io ho sbagliato, di sicuro, come quel video di Capodanno…però loro hanno fatto le cose senza dirmi niente. E invece da uomini veri ci si parla in faccia. La Roma voleva incassare soldi dalla mia cessione. Ho scoperto dopo che erano d’accordo con club stranieri che non avrei mai accettato, mi sono sentito trattato come un giocatore non importante, hanno fatto le cose alle mie spalle. A quel punto mi ha chiamato Spalletti e non ci ho pensato un attimo. All’inizio avevo rimpianti, ma qui sono stato accolto benissimo”.

La sua avventura con la Beneamata è però condita da diversi infortuni e questioni extra-campo, che lo portano anche ad essere escluso per motivi disciplinari nel Boxing Day contro il Napoli. Nonostante ciò, contribuisce alla causa con 6 reti in campionato, una delle quali decisiva nella vittoria sull’Empoli nell’ultima giornata, con i nerazzurri che guadagnano così l’accesso in Champions League. Con l’avvento di Conte, tuttavia, viene inserito nella lista dei cedibili insieme a Icardi e, il 5 agosto, decide di tornare al Cagliari trasferendosi in prestito.

In un’intervista rilasciata ieri, il Ninja è tornato a parlare della sua avventura nella Capitale, città che domani lo vedrà per la prima volta da avversario all’Olimpico dopo il suo addio: “Se avevo pensato di diventare una bandiera dopo Totti e De Rossi? Difficile, ma se mi chiedete se avevo pensato di chiudere la carriera a Roma dico tranquillamente di si. Lì ero felice, davo l’anima, avevo tutto quello che volevo. È stata una grande delusione andar via. Ma nella vita a volte le strade si riuniscono. Ci vogliono le palle per giocare a Roma. L'ambiente romano? Tutte cavolate, queste cose ci sono ovunque”.

Infine, per quanto concerne il suo capitolo con la nazionale belga, consta 30 presenze e 6 reti con la selezione maggiore. Numeri probabilmente troppo bassi in virtù della forza del giocatore, che ha pagato caro le scelte di Wilmots prima e Martinez poi, che lo hanno escluso dai Mondiali 2014 e 2018. Il Ninja, che ha con ogni probabilità chiuso la sua carriera con la maglia dei Diables Rouges, può vantare solo la partecipazione a Euro 2016, esperienza chiusa ai quarti di finale contro il Galles il 1° luglio, giorno anche dell’ultima realizzazione con la maglia belga.

Identikit: Radja Nainggolan

Presenze in A: 318 (155 con la Roma)

Reti in A: 41 (28 con la Roma)