Roma-Lille 0-1 - Top & Flop

TOP
BRAVO MILE, MA... - Altra ottima partita di Svilar che è stato nominato il Player of the Month di settembre dalla Roma e inizia al meglio il mese di ottobre. Il portiere forte è un'ottima cosa averlo, ma se ogni partita è il migliore in campo (bravissimo lui), ma qualcosa non va.
ALMENO CI PROVA - Ha sbagliato il rigore, è vero, e negli annali rimarrà come l'unico ad aver sbagliato il penalty, mentre quelli di Dovbyk se li ricorderanno solo nella capitale, ma di fatto sono stati cancellati. Tuttavia, Soulé è l'unico che sembra provarci in un attacco decisamente sterile e inconcludente. Il problema è che ancora non ha quella caratura tale da potersi prendere sulle spalle la Roma e portarla alla vittoria da solo.
FLOP
MAL DI OLIMPICO - Quarta partita giocata in casa e già 2 sconfitte. Un qualcosa di impensabile per la Roma che aveva il problema opposto e che ha sempre fatto del fattore casa un'arma.
NON SE PO' SPIEGA' - Così recitava lo slogan per la campagna abbonamenti 2024/25. Una frase che racchiude tutto: il bello e il brutto. Contro il Lille come puoi spiegare il fatto che alla Roma hanno fatto ribattere 3 volte un rigore e che tutte e tre le volte è stato sbagliato? Oltretutto, rigori calciati in maniera orribile da due mancini: Dovbyk (x2) e Soulé.
GOL REGALATO - Il Lille trova il gol dopo un doppio errore Hermoso-Tsimikas (con la complicità minore di El Aynaoui). Haraldsson ringrazie e segna il gol vittoria dopo appena 6'.
SE ATENE PIANGE, SPARTA NON RIDE - La croce continua a portarla sulle spalle Dovbyk, nonostante il gol da 3 punti contro l'Hellas Verona. I due rigori sbagliati pesano, ma se l'ucraino piange, la prestazione di Ferguson è nuovamente insufficiente. L'irlandese ha anche due buone occasioni nel secondo tempo che non coglie per mancanza di cattiveria.
COME SI MIGLIORA? - Questo è il grande interrogativo. Gasperini parla di condizione atletica che deve crescere, il problema è che i calciatori sembrano essere questi e con pochi margini di miglioramento. La squadra ha in Dybala l'uomo a cui aggrapparsi, ma l'argentino è spesso fuori. La speranza è che Bailey si dimostri un giocatore che sposta gli equilibri.
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