Roma – Juventus 1986: in un Olimpico rivestito di giallorosso la Roma s'impone 3-0 sui bianconeri

30.08.2015 10:00 di Massimiliano Spalluto   vedi letture
Roma – Juventus 1986: in un Olimpico rivestito di giallorosso la Roma s'impone 3-0 sui bianconeri
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Una coreografia straordinaria fa da preludio alla schiacciante affermazione dei giallorossi sui rivali piemontesi. Per la Roma targata Dino Viola quella sarà la prima vittoria sulla Juve tra le mura amiche. Da massimo dirigente del club capitolino,Viola aveva espugnato il campo dei bianconeri nel novembre del 1981, grazie ad una rete di Paulo Roberto Falcao. Sempre Torino, nel maggio precedente, era stata teatro della sfida per il titolo che si concluse tra le polemiche per il gol annullato a Turone. Sul terreno amico, però, la Roma di Viola non si era mai imposta. Era diventato un tabù da sfatare: l'ultima affermazione capitolina risaliva al 17 dicembre 1978 e fu Agostino Di Bartolomei in quell'occasione a firmare la rete della vittoria (1-0).

La tensione per il match che poteva valere un campionato era altissima in quel marzo 1986, malgrado la distanza tra i due clubs, a sei giornate dal termine, fosse di ben cinque punti (con la vittoria che, a quell'epoca,ne fruttava due). Sette giorni prima la Roma di Eriksson era stata sconfitta dal gol al 93° a Verona dai campioni d'Italia uscenti e sembrava aver ridimensionato le pretese sul successo finale nel torneo. A dispetto di ciò la squadra rimase concentrata e, dopo aver annientato gli uomini del Trap, riuscì nell'impresa di completare la rimonta. A centottanta minuti dalla conclusione, però, un calo di concentrazione guastò l'opera; la stagione fu coronata dalla conquista della sesta Coppa Italia.

L'incontro fu preceduto da un'esibizione rimasta memorabile per quanto riguarda i campi di gioco italiani e non solo: una coreografia maestosa, frutto di un intenso lavoro compiuto nei giorni precedenti la gara, trovò vita grazie ad un gruppo di ultrà giallorossi. Era costituita da una serie di festoni che, al segnale convenuto, ricoprirono interamente di giallorosso gli spalti dell'Olimpico. Di fronte ad uno spettacolo così emozionante messo magistralmente in scena dai tifosi capitolini gli uomini di Eriksson tirarono fuori orgoglio, grinta e voglia di imporsi sugli avversari. Le reti di Ciccio Graziani, dopo soli due minuti di gioco, del Bomber Roberto Pruzzo e, sul finire della gara, di Toninho Cerezo consegnarono alla storia ed al popolo giallorosso una prestigiosa ed entusiasmante vittoria sulla Juventus.

Tra i bianconeri schierati quel giorno da Trapattoni troviamo Lionello Manfredonia. Il calciatore, romano ma con trascorsi biancocelesti, nell'estate del 1987 approderà alla Roma tornata alle dipendenze del “Barone” Nils Liedholm. Terminerà la sua carriera in giallorosso in maniera traumatica, dopo un malore avvertito durante una partita di campionato a Bologna, il 30 dicembre 1989. Non tornerà più a calcare i campi di gioco.

Si giocava il 25° turno della stagione 1985 – '86, era il 16 marzo 1986.

 

LA GARA La Roma in campo con: Tancredi, Oddi, Gerolin, Boniek, Nela, Righetti, Graziani, Cerezo, Pruzzo, Ancelotti, Di Carlo. Si oppone la Juventus con: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Mauro, Manfredonia, Pacione, Platini, Laudrup. Arbitra l'incontro il signor Agnolin di Bassano del Grappa. Solo due minuti servono agli uomini di Eriksson per indirizzare la gara sul giusto binario. Manfredonia mette in angolo; batte Di Carlo e Graziani a centro area in tuffo di testa spedisce in rete. Roma in vantaggio. I padroni di casa dominano e con Boniek sfiorano in un paio di occasioni il gol. Il raddoppio, però, è nell'aria: al 28° Ancelotti ruba palla e si sposta sulla destra. Effettua un traversone su cui si fa trovare pronto Pruzzo in area. Stupenda elevazione del bomber giallorosso e palla schiacciata in rete, con Tacconi costretto ad assistere impotente. La Juve prova a rendersi pericolosa ma Tancredi fa buona guardia. Ad inizio ripresa tra i bianconeri Pin prende il posto dell'infortunato Bonini. Anche Scirea si fa male ed al 13° gli subentra Caricola. La Roma legittima il doppio vantaggio dominando il match e rendendosi pericolosa a più riprese con Boniek, Di Carlo su punizione ed Ancelotti. Al 37° brutto fallo di Pruzzo su Laudrup, secondo giallo ed espulsione. In dieci, due minuti dopo i giallorossi trovano ancora il gol. Lancio di Ancelotti per Nela che s'invola sulla sinistra, cross immediato per Cerezo a centro area che colpisce al volo e batte imparabilmente Tacconi. La sfida scudetto termina qui, 3-0 il risultato finale.