Roma - Juve 1993: due rigori sprecati dai bianconeri, la Roma ringrazia e vince

16.02.2013 10:00 di Massimiliano Spalluto   vedi letture
Roma - Juve 1993: due rigori sprecati dai bianconeri, la Roma ringrazia e vince
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Dal dischetto la Juve del Trap fallisce ben due penalties, la Roma ne approfitta e si aggiudica l'incontro. È stata una gara con dei risvolti rocamboleschi tra rigori sbagliati ed occasioni sciupate. Per il neo - allenatore Carlo Mazzone, tifoso romanista da sempre, è stata la prima vittoria alla guida della sua Roma. Il suo esordio in campionato, la domenica precedente a Genova contro i grifoni, era stato a dir poco traumatico: 2-0 per i rossoblu. Fu una disfatta al di là del risultato. Un dato può dare un'idea più completa di quel disastroso debutto: il portiere Lorieri  risultò il migliore in campo tra i capitolini. C'era, quindi, un forte desiderio di riscatto e la sfida con la Juve del Trap e dei suoi campioni rappresentava l'occasione ideale per cancellare quella falsa partenza. Giocare davanti al proprio pubblico costituì un'ulteriore spinta a dare e pretendere il massimo dai suoi uomini. C'era da trovare un assetto di gioco, una personalità e, soprattutto,  stabilire un feeling con il nuovo, tenace tecnico. Con un pizzico di fortuna, l'impresa riuscì. Clamorosi furono gli errori dagli undici metri di Roberto Baggio e di Vialli, ma l'affermazione giallorossa fu legittimata da una prestazione convincente e grintosa. Il tecnico trasteverino era riuscito a motivare i suoi ragazzi trasmettendo quella giusta dose di caparbietà necessaria per ottenere il massimo in certe situazioni. La stagione, tuttavia, scivolò via tutt'altro che tranquilla. La compagine capitolina s'infilò in un tunnel pericoloso realizzando una serie di ben quattordici giornate senza una vittoria. A sei turni dalla conclusione del torneo, la squadra del presidente Sensi era stata risucchiata nella lotta per non retrocedere. Un incubo per il tifoso romanista. Con uno sprint finale irresistibile (cinque vittorie ed un pareggio) la Roma riuscì a risalire in classifica ed a piazzarsi al settimo posto, sfiorando la qualificazione in coppa UEFA.
Si giocava la seconda giornata della stagione 1993 – '94, era il 5 settembre 1993.

LA GARA La Roma scende in campo con: Lorieri, Bonacina, Lanna, Mihajlovic, Comi, Carboni, Haessler, Piacentini, Balbo, Giannini, Rizzitelli. Si oppone la Juve con: Peruzzi, Porrini, Torricelli, Conte, Carrera, Julio Cesar, Di Livio, Baggio D., Vialli, Baggio R., Moeller. Arbitro designato il signor Beschin di Legnago. Dopo un paio di occasioni sciupate la Roma passa in vantaggio. E' il 31°: angolo battuto da Mihajlovic, scambia con Haessler e poi centra in area per la testa di Balbo che approfitta dell'uscita a vuoto di Peruzzi, 1-0. Sfiora il raddoppio la squadra di Mazzone con lo stesso Balbo. Finisce il primo tempo con i giallorossi in vantaggio. Si scuote la Juve nella ripresa ed al 5°  ha una grande occasione per pareggiare. Moeller libera Vialli in area; Lorieri lo atterra. Rigore. S'incarica della trasformazione Roberto Baggio. L'azzurro calcia ma centra il palo, nulla di fatto. Trascorrono dieci minuti e ai bianconeri si presenta la possibilità di rifarsi. Ancora Moeller, il migliore degli ospiti, entra in area e viene steso da Mihajlovic. Questa volta dagli undici metri si presenta Vialli. Il suo tentativo di trasformazione termina fuori; s'infortuna nel calciare. Il Trap procede ad una doppia sostituzione: Ravanelli per Vialli e Marocchi per Porrini. Tra i padroni di casa Scarchilli rileva Haessler mentre Muzzi rimpiazza Rizzitelli. 33° punizione battuta da Roberto Baggio. Spiovente in area sfiorato da Lanna, il più lesto a raccogliere è Moeller che infila il pareggio, 1-1. Solo tre minuti e i capitolini tornano in vantaggio. Azione insistita di Carboni che, al limite dell'area cede palla a Balbo. Il centravanti effettua un diagonale che taglia l'area. Sulla sfera si avventa Muzzi ed insacca. Al 90° Muzzi potrebbe triplicare ma spedisce fuori dopo una bella azione personale. Nulla più fino al triplice fischio, 2-1 il risultato finale.