Caressa: "La Roma è sottovalutata. Le squadre di Gasperini diventano ingiocabili a febbraio-marzo"

Caressa: "La Roma è sottovalutata. Le squadre di Gasperini diventano ingiocabili a febbraio-marzo"Vocegiallorossa.it
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di Redazione VG

"C'era da aspettarsi una sconfitta brutta dell'Italia e altri tre gol di scarto contro la Norvegia? No, soprattutto dopo il primo tempo. Ma la squadra si è liquefatta nella ripresa". Comincia così la lunga intervista concessa da Fabio Caressa, giornalista e telecronista noto di Sky Sport, intervenuto a margine della cerimonia di presentazione del Gran Galà del Calcio AIC 2025 ai media presenti, tra cui tuttomercatoweb.com. "Questo è l'elemento più preoccupante, è evidentemente una squadra non a posto emotivamente, credo ci siano alcune cose che vadano sistemate entro marzo. Non sono sicuro che cambiare modulo da una gara all'altra possa aiutarli. Anzi, credo di no, bisogna partire con le idee chiare".

Su Gattuso.
"Bisogna fare delle scelte, anche dolorose, ma precise rispetto a quello che dice il campionato. Io dico sempre che sono troppo di parte per esprimere un giudizio, ma lo è per molti di noi. Siamo un po' di parte per Rino (Gattuso, ndr), ci auguriamo che possa fare grandi cose e sono convinto che le possa fare, a patto che anche lui si tranquillizzi. Anche lui deve essere consapevole delle sue capacità, portando con tranquillità la Nazionale ai playoff".

Qual è il rischio maggiore in vista degli spareggi di marzo?
"Quello che ho visto mancare in queste partite. Una certa tranquillità che arriva dalla convinzione dei propri mezzi. Questa non è una squadra scarsa, ma non ha dei picchi e può fare sicuramente bene. Con la Moldova siamo partiti bene e nei primi 10 minuti non abbiamo fatto gol, ci siamo spaventati e liquefatti. Con la Norvegia liquefatti all'andata e al ritorno. Prima di tutto questo elemento da mettere a posto".

Cosa serve ancora per uscire da questo momento?
"Serve una squadra più fisica. Non del tutto, ma serve. Poi bisogna ripartire dalle due punte che giocano vicine e sono la cosa che funziona meglio, sicuramente. Con la difesa a tre e i due esterni a tutta fascia si rischia un po' troppo in certi casi invece. Serve una squadra più corta e verticale, il possesso palla non lo fa più nessuno. Ho sempre pensato fosse inutile, ma non perché lo dico io ma le statistiche. Da possesso palla si segna l'1% dei gol in meno. Se riconquisti palla avanti si sale al 43%. Numeri che non sono un'opinione".

La Norvegia è entrata direttamente ai Mondiali 2026, l'Italia invece passerà dai playoff di marzo per credere nella qualificazione. Ma gli Azzurri sono inferiori ad Haaland e compagni così come ad altre Nazionali?
"L'Italia è sicuramente inferiore ad alcune nazionali. Tipo Francia, Spagna, probabilmente Portogallo e Inghilterra, anche se quando sei al Mondiale te la devi giocare e sono cose diverse. In partenza però è così. Credo anche il Brasile, vedrete che con Ancelotti farà grandi cose, l'Argentina è molto forte. Ma la Germania non è poi così forte rispetto all'Italia. Il nostro livello, escluse queste, è sotto. Poi siamo noni nel ranking mondiale, questo qualcosa vorrà dire. Non andiamo al Mondiale da due edizioni, siamo noni, c'è qualcosa di dissonante. Se avessimo segnato un gol in più della Francia magari arrivavamo in finale di Nations League, ci giocavamo un'altra qualificazione europea. Non ci dobbiamo convincere di essere al livello delle squadre più basse. La nostra storia non dice questo, nemmeno il livello dei giocatori. E le nostre squadre sono arrivate nelle finali europee".

Se l'Italia ritrovasse la Svezia?
"Io vorrei evitare le squadre con le punte forti. Non credo ai precedenti storici, anzi... magari sei più attento in quei casi. Però sullo scontro diretto, soprattutto se vai a giocare lì, meglio non trovare punte forti. Quello può mettere molto in discussione la partita e le punte forti le abbiamo noi".

Come andrà avanti la saga Conte-Napoli? E che impatto avrà?
"L'impatto lo deciderà il rapporto tra Conte e i giocatori. Per me è evidente che c'è stata una rottura almeno parziale con lo spogliatoio, altrimenti questa settimana Conte non se la sarebbe presa. Conoscendolo, però, credo si sia preso una pausa per sé più che altro. Nella vita capita che se pensi in continuazione ai tuoi loop mentali e ti rivolgi solo a te stesso e non ti confronti con la vita di tutti i giorni, allora diventa difficile uscire dai problemi. Conte credo sia voluto uscire da quel loop per trovare soluzioni nuove anche con i suoi giocatori".

Allegri deve utilizzare la strategia del ca****gio creativo anche nel derby?
"Lui usa sempre questo, per lui è molto importante uscire e sentire il parere degli altri. Per consolidare la sua idea o modificarla in parte. Io credo che, al di là di quello che uno può pensare, se sia più o meno tattico, non mi interessa. Io penso che sia forse il più grande manager che c'è in generale. Quindi utilizza delle tecniche da HR, da grandi industrie. Conte credo abbia capito questa cosa, di dover uscire dall'interno del sistema per trovare una soluzione al sistema stesso".

Il confronto Chivu-Allegri?
"Molto interessante. Stiamo cercando di capire l'andamento del campionato da alcune partite. Io ad esempio mi aspettavo di capire molto da Roma-Inter, ma ho capito sì e no. Milan-Roma? Sì e no. Inter-Juventus? Mah. Secondo me Inter-Milan potrà dirci delle cose perché credo possano essere due favorite per lo scudetto".

Se Chivu perdesse il terzo scontro diretto da allenatore?
"Voi siete convinti che gli scontri diretti saranno decisivi? Io penso che quest'anno, almeno fino alla fine della prima metà, sarà importante fare tanti punti con gli altri e magari molti si pareggeranno. C'è molto equilibrio".

Questo equilibrio può riservare la Roma come sorpresa?
"Da un certo punto di vista penso Gasperini sia contento che la Roma sia lì a fari spenti, però comincia a essere un periodo di tempo abbastanza lungo per fare delle considerazioni. La Roma è meno forte di altre squadre ora, che lottano per il titolo, però credo che cominci a convincerci che lì ci può stare. Se riesce a trovare continuità in attacco... tutti dicono che le squadre di Gasperini abbiano dei cali Attenzione perché in genere partono piano e invece questa è partita forte. Le squadre di Gasperini a febbraio-marzo diventano quasi ingiocabili. Vediamo, non è detto che sia così ma credo sia stata un po' sottovalutata la posizione della Roma".

Che derby vorrebbe raccontare domenica?
"Io non lo racconto, però mi piacerebbe raccontare un derby con un sacco di gol. In Italia si segna sempre meno. E mi piacerebbe vedere un derby con poche interruzioni di gioco, troppe in Italia. E senza vedere qualcuno che si butta in terra e con le mani in faccia se viene colpito sul petto. Non faccio riferimento specifico su giocatori di Inter e Milan, ma su quello che succede in Serie A".

A chi servirebbe uno come Sinner?
"Sinner gioca da solo, non si può fare. La mentalità di Sinner servirebbe alla Nazionale in questo momento. Servirebbe trasmettere la sicurezza che ha lui. Andare a giocarti il punto decisivo, magari sei sotto e andare a giocartela a tutto braccio, senza paura".