Piedi per terra? No, ambizione: questo è Gasperini
Avere un personaggio come Gian Piero Gasperini a Roma è sicuramente un elemento di discontinuità con il passato, recente e non, in cui ad allenare i giallorossi erano tecnici più “casalinghi” o che tali sono diventati per esigenze o volontà. Gasp ha portato tutto se stesso e magari in alcune cose si starà anche limitando, ma in altre (molte di più) non sta ponendo compromessi, cercando di portare dalla sua parte giocatori e ambiente.
I risultati in questo momento lo stanno aiutando ed è da verificare se, in assenza di essi, le cose possano cambiare; gli stessi risultati hanno attratto domande probabilmente scomode su possibili obiettivi di una stagione che partiva con la mira di tornare in Champions League e che oggi vede la Roma guardare diciotto avversari su diciannove dall’alto, a circa un terzo del campionato. Un periodo ancora non brevissimo, ma lungo a sufficienza per far drizzare le antenne in una città spesso dai facili entusiasmi, ma che in realtà in questo periodo sta abbastanza con i piedi per terra.
E chi con i piedi per terra dà l’idea di non volerci stare è proprio Gasperini, che non rifiuta a priori l’idea, il sogno di poter lottare per il massimo traguardo e che attende l’evolversi della situazione per vedere se questa idea può concretizzarsi. Chi conosce l’ex allenatore dell’Atalanta sa che anche a Bergamo, dopo anni di risultati comunque tangibili in campionato e la vittoria dell’Europa League, Gasp aveva l’ambizione di fare lo step successivo, assolutamente inimmaginabile in una realtà come quella orobica ma resa credibile proprio dal suo lavoro negli anni, per il quale il tecnico desiderava il massimo coronamento.
A Roma vincere sembra essere diventato più difficile che in una cittadina di poco più di centomila abitanti, anche perché qui centomila (e restiamo nell’allegoria) sono le voci che parlano costantemente di questa squadra, ma a Gasperini questo non sembra minimamente interessare. Lui va dritto per la sua strada, che è ancora lunga e che deve vedere la Roma compiere dei miglioramenti: se questo è “solo” coraggio o anche (una sana, si spera) incoscienza solo il tempo potrà dirlo. E la curiosità è veramente tanta.
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