VoceMondiale - Curiosità e aneddoti in giallorosso...la Germania!

16.06.2014 17:15 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
VoceMondiale - Curiosità e aneddoti in giallorosso...la Germania!
Vocegiallorossa.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nove vittorie su dieci vittorie nel girone di qualificazione. Miglior attacco dei gironi europei con 36 gol. Numeri impressionanti per la Germania attesa da Cr7 nel gruppo G. Sará proprio contro i lusitani, al debutto Mondiale, che la Germania festeggerà la sua centesima gara nella massima manifestazione di calcio per nazionali. 

LA ROSA

Portieri: Manuel Neuer (Bayern Monaco); Roman Weidenfeller (Borussia Dortmund); Marc-Andrè Ter Stegen (Borussia Moenchengladbach). 

Difensori: Philipp Lahm (Bayern Monaco); Per Mertesacker (Arsenal/Ing); Marcell Jansen (Amburgo); Jèrome Boateng (Bayern Monaco); Marcel Schmelzer (Borussia Dortmund); Kevin Grosskreutz (Borussia Dortmund); Matthias Ginter (Friburgo); Mats Hummels (Borussia Dortmund). 

Centrocampisti: Lukas Podolski (Arsenal/Ing); Bastian Schweinsteiger (Bayern Monaco); Lars Bender (Bayer Leverkusen); Mesut Ozil (Arsenal/Ing); Toni Kroos (Bayern Monaco); Andrè Schuerrle (Chelsea/Ing); Sidney Sam (Bayer Leverkusen); Julian Draxler (Schalke 04). 

Attaccanti: Miroslav Klose (Lazio/Ita); Pierre-Michel Lasogga (Amburgo); Thomas Mueller (Bayern Monaco); Mario Goetze (Bayern Monaco).

IL MISTER - Segnalato alla federazione tedesca da Jurgen Klinsmann dopo il terzo posto al Mondiale di casa. Joaquin Löw, già collaboratore per la nazionale maggiore, ne diventa l'head coach. In un periodo di cambio generazionale che ha prodotto calciatori fuori dagli schemi, secondo la tradizione tedesca, Löw col suo 4-2-3-1 ha reso in maniera ottima nei gironi di qualificazione sia mondiali che europei piazzandosi sempre al terzo posto. Il tempo dei piazzamenti dovrà lasciar spazio alla vittoria iridata per scrivere il suo nome nell'Olimpo del calcio tedesco.

Nell'agosto 2004 affianca Jurgen Klinsmann alla guida della nazionale maggiore tedesca, che sarà poi protagonista ai Mondiali 2006, chiusi al terzo posto. Quando Klinsmann lascia la panchina della nazionale, segnala come suo successore proprio Low, che assume l'incarico di commissario tecnico tedesco dal 13 luglio 2006. Ai Mondiali di Sudafrica 2010 Low ha guidato al Germania al terzo posto finale, mentre è stato finalista ad Euro 2008 e semifinalista ad Euro 2012

GIOCATORI CHIAVE - Costretta a dover fare a meno di Mario Gomez e Marco Reus, nella Germania non mancano i talenti a cominciare dal portiere Manuel Neuer, per molti uno dei migliori, se non il migliore, al mondo. Lahm e Sweinsteiger vantano più di 100 presenze e rappresentano la vecchia guardia tedesca. Sì perché questa è la Germania dei giovani talenti guidata da Götze, Kroos, Schurrle, senza dimenticare Thomas Müller nel doppio ruolo di punta centrale e trequartista. 

STORIA - “Il calcio è quel gioco in cui 22 giocatori rincorrono una palla per 90 minuti e alla fine vincono i tedeschi”. Non è sempre così, ma ci si avvicina Lineker nella sua regola. La Germania non sarà la squadra più vincente della storia, ma la più costante sì. Tre mondiali vinti: 1954 col famoso miracolo di Berna, 1974 contro l'arancia meccanica, 1990 contro l'Argentina di Maradona. Quattro le finali Mondiali perse: 1966,1982,1986 e 2002. Terza classificata per ben 4 volte: 1934,1970, 2006 e 2010. Numeri impressionanti: non a caso detiene il record di nazione ad aver disputato più partite (99) e segnato più gol (222) ad un mondiale.

LA GERMANIA E LA ROMA - Cinque i tedeschi che hanno militato tra le fila della Roma, ma tutti di qualità. Storico il trio Berthold, Haessler, Vöeller che si laureò campione del Mondo nel 1990 proprio allo stadio Olimpico di Roma. Il più amato è Rudolf Rudi Völler. Fortemente voluto dal presidente Dino Viola, Völler inizio la sua carriera in giallorosso con un infortunio che lo limitò. Solo alla seconda stagione poté tirar fuori tutta la sua classe e i tifosi lo soprannominarono il tedesco volante. In totale sono cinque le stagioni con la Roma in cui mise a segno 45 reti, vinse una Coppa Italia e raggiunse la finale di Coppa Uefa. Fu uno dei primi a battere i calci di rigore col cucchiaio. Capì bene cosa significasse giocare per la Roma e una delle caratteristiche che spesso distinguono la squadra giallorossa: "Chi affronta la Roma non sa mai cosa si aspetta, anche perché i primi a non saperlo siamo proprio noi". È stato anche l'allenatore della Roma, in un anno molto difficile, con più allenatori che si sono succeduti sulla panchina. Fondamentale per le sue dimissioni la sconfitta per 3-1 a Bologna e il confronto coi giocatori e il capitano nel post gara, per il suo addio.