VoceMondiale - Curiosità e aneddoti in giallorosso...il Cile!
Chile mete miedo! un Cile spaventoso! È lo slogan di una campagna pubblicitaria che presenta così la Roja nel suo avvicinamento ai mondiali. Inseriti nel Girone B insieme a Spagna, Olanda e Australia, più che spaventare dovranno essere in grado di non subire mentalmente il blasone delle finaliste di Sud Africa 2010 per sperare di passare il turno.
LA ROSA
PORTIERI: Claudio Bravo (Real Sociedad/Spa), Johnny Herrera (Universidad de Chile), Cristopher Toselli (Universidad Catolica);
DIFENSORI: Gary Medel (Cardiff/Gal), Gonzalo Jara (Nottingham Forest/Ing), Mauricio Isla (Juventus/Ita), Miiko Albornoz (Malmoe/Sve), Eugenio Mena (Santos/Bra), José Rojas (Universidad de Chile);
CENTROCAMPISTI: Arturo Vidal (Juventus/Ita), Marcelo Diaz (Basilea/Svi), Francisco Silva (Osasuna/Spa), Felipe Gutierrez (Twente/Ola), Carlos Carmona (Atalanta/Ita), Jean Beausejour (Wigan/Ing), Charles Aranguiz (Internacional/Bra), Jorge Valdivia (Palmeiras/Bra), José Pedro Fuenzalida (Colo Colo);
ATTACCANTI: Alexis Sanchez (Barcellona/Spa), Eduardo Vargas (Valencia/Spa), Fabian Orellana (Celta Vigo/Spa), Mauricio Pinilla (Cagliari/Ita), Esteban Paredes (Colo Colo).
IL MISTER - Jorge Sampaoli, subentrato al connazionale Borghi, è il commissario tecnico che ha portato la Roja alla fase finale dei Mondiali trasformando completamente il modo di giocare del Cile. Ispirandosi a Bielsa, attua un 3-1-3-3 ultra offensivo. La dimostrazione pratica si ha guardando lo score dei gol fatti (29), miglior attacco del girone sudamericano. Dal carattere umile e uomo, per cui la parola data corrisponde a un codice d'onore, dai suoi giocatori richiede disciplina e responsabilità. In poco tempo è riuscito a dare una propria identità alla nazionale facendo rendere al meglio i propri calciatori con una perfetta collocazione tattica e grazie alle giuste motivazioni. Per Sampaoli, come scrive Pablo Esquivel nel suo libro "nada es imposible". C'è chi si affida al destino e chi se ne costruisce uno proprio lottando. Si perché a 16 anni Sampaoli, che come tutti gli amanti del calcio (prima sognano di diventare calciatori, poi pensano al futuro), si rompe tibia, perone e con la gamba si infrange il suo sogno. Finisce a fare il cassiere presso la Banca della Provincia e il giudice di pace certificando nascite e decessi. La morte del papà per un tumore al polmone sarà un'altra mazzata che il fato gli riserva, ma lui non si abbatte (la foto tessera del padre defunto sarà sempre presente nel suo portafogli e non allenerà mai una gara senza averla con sé). Il richiamo del calcio però è sempre lì, una necessità tanto da fargli intraprendere un viaggio nel vecchio continente per vedere le grandi squadre in un tour per l'Europa senza, spesso e volentieri, un posto neanche per dormire. Una volta diventato allenatore ha talmente tanta voglia d'emergere che prima o poi la grande chiamata sarebbe arrivata senza ombra di dubbio. La leggenda vuole che durante una partita venne espulso e lui tranquillamente andò fuori dal campo, si guardò intorno, vide un albero che faceva al caso suo, ci si arrampicò sopra e diresse i suoi calciatori da lì, perché per "Jorge Sampaoli nulla è impossibile".
GIOCATORI CHIAVE - Anche se non in perfette condizioni fisiche, Arturo Vidal è il migliore e il calciatore su cui la nazione riserva le maggiori aspettative. In attacco la coppia Alexis Sanchez-Edu Vargas abbina velocità a fiuto del gol. Tatticamente parlando è Marcelo Diaz il vero uomo chiave. È il pilastro del centrocampo di un modulo dalle attitudini offensive importanti.
STORIA - Il Cile partecipa per la nona volta a un Mondiale. Uscito subito di scena ai gironi a Uruguay '30, Brasile '50, Inghilterra '66, Germania Ovest '74 e Spagna '82, è stato eliminato agli ottavi a Francia '98 e Sudafrica 2010. Il massimo risultato lo ha conquistato nell'edizione casalinga del 1962 con il terzo posto. La Roja parteciperà a un Mondiale per la seconda volta consecutiva, record eguagliato per i sudamericani, come nel 1962 e 1966, ma in quel caso una delle due partecipazioni fu di diritto, come paese ospitante.
IL CILE E LA ROMA - David Marcelo Cortes Pizarro vanta 148 presenze e 9 gol con la maglia della Roma. Voluto fortemente da mister Luciano Spalletti, che lo aveva avuto tra le sue file nell'Udinese, la Roma lo acquista dall'Inter e lui, El Pec, è subito protagonista con un gol in Champions League contro lo Shakhtar Donetsk. Diventa subito il leader e il regista del centrocampo giallorosso tanto che De Rossi lo soprannominò lo scoglio, in quanto era il compagno a cui affidare il pallone in caso di situazione di pericolo. Piano piano però, soprattutto con mister Ranieri, il rapporto tra lui e la società si inclina. Montella, succeduto al tecnico romano, lo riabilita alla causa e torna protagonista. Con Luis Enrique la cessione in prestito al Man City di Mancini per poi il definitivo addio per raggiungere il suo ex compagno e mister Vincenzo Montella. A Pizarro capitò di giocare una partita con la squadra Primavera, squadra che vinse il campionato giovanile e il cileno nel mandare un sms di congratulazioni al responsabile del settore giovanile Bruno Conti chiese anche lui una medaglia celebrativa.