Tra sogno e consapevolezza
Gian Piero Gasperini è un grande tecnico, lo stiamo vedendo anche qui nella Capitale, ed è anche un bravo comunicatore. All’Atalanta, nell’anno della prima qualificazione in Champions, passò tutta la stagione a dire che non pensava alla Champions fino a centrare uno storico obiettivo.
TRA SOGNO E CONSAPEVOLEZZA - A Roma, ha rimodulato la comunicazione adattandosi all’ambiente come se lo conoscesse da tempo. Non sta facendo il pompiere, anche aiutato da una piazza straordinariamente matura. Il classico “a Roma ci si deprime per una sconfitta e ci si esalta per una vittoria” quest’anno non sembra valere. Sarà che l’anno scorso ci si è scottati per bene, ma un sano e sabaudo pragmatismo si è impossessato della Capitale e, forse, l’atteggiamento della piazza consente a Gasperini di osare un pochino. Non sta fuggendo dalla parola scudetto, ma la sta dolcemente accarezzando come se fosse una carezza data al primo appuntamento. Parla di sogno, Gasperini, e alla vigilia della Coppa ha chiarito la situazione: “Il clima che si è creato attorno alla squadra è sicuramente contagioso. È un clima di soddisfazione, ma anche di consapevolezza: nessuno fa dei proclami così importanti, però tutti quanti siamo consapevoli di vivere un buon momento e vogliamo farlo durare”. Consapevolezza, qualcosa che a Roma spesso è mancato e bisogna dare atto di questo step importante di crescita dell’ambiente, a cui spesso non si perdona nulla ma, almeno stavolta, sta mostrando una crescita notevole. È forse veramente il momento di diventare grandi.
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