Cambio Campo - Turco: “A Torino c'è rabbia e amarezza, serve una risposta alla contestazione dei tifosi. L'addio di Ranieri? Il calcio ci perde tantissimo"

Cambio Campo - Turco: “A Torino c'è rabbia e amarezza, serve una risposta alla contestazione dei tifosi. L'addio di Ranieri? Il calcio ci perde tantissimo"Vocegiallorossa.it
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di Marco Campanella
fonte Redazione Vocegiallorossa - Marco Campanella

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Fabrizio Turco, giornalista de La Repubblica, con il quale abbiamo parlato di Torino-Roma.

Il primo anno in granata di Paolo Vanoli in granata è giunto al termine, come giudichi il suo lavoro? 
"Una stagione da parte dell'allenatore in sé per sé appena sufficiente. Il tecnico è partito benissimo, proseguito malissimo. La sua grande capacità è stata quella di tenere i nervi saldi e la barra dritta nel momento in cui tutto davvero poteva franare. Nelle 6-8 partite giocate a inizio inverno, in cui le cose sono girate male sia in termini di risultati che di gioco, il rischio di far saltare per aria completamente la stagione era assolutamente concreto. Lui è stato bravo a mantenere la calma e a rimettere in sesto la squadra fino a portarlo a un'agevole salvezza, ma da quel momento in poi la stagione è stata straordinariamente deludente, visti i numeri che condannano il Torino negli ultimi mesi". 

Più in generale, che voto dai alla stagione del Torino: chi ti ha deluso e da chi ti aspettavi molto di più? 
"Onestamente, la squadra è talmente scadente che è difficile pensare che ci sia qualcuno che abbia deluso in maniera particolare al di là delle aspettative. Non si può pensare di sostituire Bellanova con Pedersen e Buongiorno con Coco, senza nulla togliere a questi calciatori, la colpa è di chi li sceglie. I giocatori certamente non hanno fatto miracoli, ma era pronosticabile vista la qualità non eccelsa". 



Venendo alla partita, come sta vivendo il popolo granata questa attesa? C’è chi spera nella sconfitta per non favorire la qualificazione in Champions della Juventus? 
"A Torino c'è un clima di grande rabbia e di amarezza, cosa che ormai accompagna la squadra da più di 20 anni. C'è un clima di grande contestazione nei confronti della presidenza, ma è possibile che coinvolga anche la squadra, dato che nelle ultime settimane i granata hanno dato la sensazione molto spesso di essere già in vacanza anticipatamente e questo non va bene". 

Cosa dobbiamo aspettarci da un Torino che non ha nulla di più da chiedere a questo campionato? C’è la possibilità che Vanoli faccia turnover oppure giocheranno i migliori? 
"Il Torino sarà chiamato a riscattarsi proprio dall'ultimo periodo in cui ha giocato troppo spesso con poca voglia. Si dovrà dare una risposta, anche perché la gente è stufa. Inoltre, vedo difficile che il Torino possa ritrovare le motivazioni perse a Natale per mettere in difficoltà la Roma, anche qualora giocassero i migliori". 

Quella di questa sera sarà l’ultima gara di Claudio Ranieri da allenatore. Quanto conterà secondo te questo aspetto? 
"Ranieri merita l'applauso di tutti. Si tratta di un grande allenatore, ma ancora prima un uomo con la U maiuscola. Pensare che questa sia l'ultima gara in carriera mi intristisce tantissimo. Mi piace pensare che magari possa ancora ripensarci dopo qualche mese dietro alla scrivania e ancora tornare in panchina, perché davvero il calcio ci perderebbe tantissimo". 

Cosa ti aspetti dalla Roma? Secondo te, i giallorossi hanno reali possibilità di arrivare in Champions?
"Le possibilità di andare in Champions ci sono, ma non dipendono soltanto dalla Roma. Tutto dipende dalla Juve, che è chiamata a una trasferta non facile dato che il Venezia si gioca la pelle. I bianconeri, però, sono onestamente più forti dell'avversario, quindi sono i favoriti. Detto questo, la Roma deve fare il suo lavoro, ovvero venire a vincere a Torino e poi vedere cosa accadrà a Venezia".