Cambio Campo - Najjar: "L'Hellas Verona con Giovane e Orban può far male alla Roma. Baldanzi in gialloblù? Era fatta, vediamo a gennaio"

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Daniele Najjar, giornalista di TUTTOmercatoWEB.com, con il quale abbiamo parlato di Roma-Hellas Verona.
L’Hellas Verona è delle poche squadre della Serie A che non ha cambiato tecnico in estate. C’è qualcosa di diverso rispetto al gioco visto nella passata stagione?
"È vero, il Verona non ha cambiato tecnico, anche se 6-7 titolari sono diversi, è stata una rivoluzione. Nonostante questo ora gioca molto di più come vuole Zanetti, perché chi è rimasto ha trasmesso ai nuovi i concetti più importanti. Una novità è che questa squadra punta molto di più su fisicità e intensità: i dati dimostrano che il Verona sta correndo molto di più delle prime partite dell'anno scorso. A livello di sistema di gioco, Zanetti voleva virare sul 3-4-2-1, ma dopo che sono saltati gli affari di Baldanzi e Favre, cui va aggiunto l'infortunio di Suslov, ha proseguito con il 3-5-2. Oggi il Verona però è molto, molto più pericoloso in ripartenza potendo sfruttare la velocità di giocatori come Orban, Belghali, ma anche Giovane e Bradaric".
Il calciomercato ha portato tanti giocatori interessanti all’Hellas Verona, su tutti sicuramente Giovane e Gift Orban. La stagione dei gialloblù passerà dal loro rendimento in campo?
"Assolutamente sì. Direi che sono davvero i due giocatori imprescindibili che cambiano completamente l'opinione sulla rosa del Verona e sulle prospettive. Chiaramente sono due giocatori che dovranno dimostrare il loro valore: Giovane perché è appena arrivato dal Brasile, Orban dopo le esperienze in Francia e Germania cerca riscatto. Stanno lavorando sull'affinità, ma hanno mezzi per fare male a chiunque, Roma compresa. La partita con il Venezia dimostra che alle loro spalle poi Sarr sta faticando, anche se da lui e soprattutto da Mosquera, Zanetti attende quei gol dalla panchina che sono stati essenziali l'anno scorso per salvarsi".
L’Hellas Verona arriva a questo impegno dopo una gara sofferta in Coppa Italia vinta ai calci di rigore. Pensi che la stanchezza del doppio impegno possa influire sulla prestazione dell’Olimpico?
"No. Il Verona ha schierato 11 giocatori che non saranno in campo dal primo minuto domani. Ha giocato chi invece aveva proprio bisogno di minuti per crescere nella condizione. Diciamo che questa partita è stata presa quasi come una amichevole, un allenamento di alto livello ecco. E non poteva essere altrimenti per quella che è la rosa del Verona".
La squadra di Zanetti è ancora a caccia della prima vittoria in campionato, sebbene sia riuscita a fermare la Juventus. Cosa dobbiamo aspettarci dall’Hellas Verona contro la Roma?
"Che abbia la fame di voler dimostrare di non essere quello visto all'Olimpico alla seconda giornata contro la Lazio. In quel momento il Verona era un cantiere aperto, ora ha identità, sa chiudere bene gli spazi e combattere. Poi aggiungo: mi sembra che questa squadra sappia creare situazioni importanti in attacco indipendentemente dall'avversario e che oggi abbia più frecce nel proprio arco per creare problemi alle difese avversarie. Orban e Giovane sono sfacciati: non gli importa contro chi giocano, ci provano con personalità".
Nelle ultime ore di mercato, è sfumato il passaggio di Baldanzi dalla Roma all’Hellas Verona: sai dirci qualcosa di più in merito? Pensi che possa essere una possibilità per la finestra di gennaio?
"Parto dalla fine: è presto per dirlo, viene da dire di sì perché il giocatore aveva voglia di andare al Verona e rappresentava esattamente ciò che mancava nella rosa, in quella posizione di campo. Certo che poi sappiamo come le cose nel mercato possano cambiare da un giorno all'altro, figuriamoci a distanza di tre-quattro mesi. Basta un assist o un gol a volte e cambiano le storie. Quello che posso aggiungere è che fra le parti era davvero tutto fatto per il prestito, ma alla fine la Roma ha deciso di non farlo partire. Zanetti lo conosce dai tempi di Empoli e questo rappresentava un valore aggiunto per il ragazzo".
La Roma arriva a questo appuntamento dalla vittoria nel derby e dal successo in Europa League contro il Nizza. Che ne pensi della squadra di Gasperini? Pensi che possa essere una candidata per la qualificazione in Champions?
"Credo che la Roma se la giocherà per il quarto posto, sì. Va detto che perché sia possibile bisogna anche che squadre che magari a livello di rosa hanno qualcosa in più, facciano meno punti di quello che potrebbero. Penso per esempio a una fra Inter e Juventus, ma forse anche il Milan. Le fortune della Roma a mio modo di vedere passano da quanto tempo sarà dato a Gasperini per lavorare a modo suo, anche quando dovesse fare scelte impopolari. Poi dalla crescita di Soulé e Ferguson: dall'argentino in particolare mi aspetto che possa consacrarsi definitivamente come uno dei migliori del campionato italiano".
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