Moriero: "A Conte piacerebbe allenare la Roma"

01.12.2018 10:20 di Simone Valdarchi   vedi letture
Moriero: "A Conte piacerebbe allenare la Roma"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Francesco Moriero, ex calciatore di Roma ed Inter, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport parlando della sfida dell'Olimpico e di altri temi legati alla squadra giallorossa.

Di seguito le sue parole:

In questi giorni ci sono dei rumors che girano attorno alla panchina della Roma in particolare su Antonio Conte. Sarebbe l’allenatore giusto per panchina della Roma? Potrebbe far cambiare mentalità?
«Secondo me si. Antonio (Conte, ndr) ha un carattere particolare, vuole allenare il top e vuole vincere. Se preso all’inizio di una stagione Antonio è un valore aggiunto perché è uno dei migliori allenatori al mondo e se va in una squadra è perché vuole vincere. Ho vissuto a Roma e giocato nella Roma , lui ha un carattere particolare, ma è un vincente».

Visto che lo conosci, secondo te gli piacerebbe un’avventura a Roma?
«Ci ho parlato questa estate, facciamo le vacanze assieme ed è come un fratello per me. Secondo me ad Antonio (Conte ndr.), l’anno prossimo, o quando sarà, sicuramente gli piacerebbe questo tipo di avventura, perché comunque Roma “stuzzica”. Conoscendolo deve partire dall’inizio e dipende anche dai progetti della società, perché lui ha sempre allenato giocatori importantissimi. Credo che comunque in questo momento Eusebio (Di Francesco ndr.) stia facendo il massimo. Sta allenando una squadra molto giovane e quando le cose non vanno bene chi ne paga le conseguenze è sempre l’allenatore, ma lo reputo una brava persona, un ottimo allenatore e comunicatore, una persona che vive per il bene della Roma ed è normale che i risultati dettino il destino di un allenatore, ma merita fiducia».

Come pensi stiano vivendo il momento i giocatori a Trigoria, tu che questo ambiente lo hai vissuto?
«Io la vivevo in modo diverso, erano altri tempi, altri giocatori, però credo che ci si stia preparando per una sfida importante, ci si gioca tanto e non dimentichiamo che la Roma nei momenti difficili ha sempre saputo rialzare la testa; credo che a Trigoria stiano lavorando e siano concentrati. Per quando riguarda l’ambiente, la tifoseria, i giornalisti, Roma è bella per questo! Quando le cose vanno bene è bellissimo l’affetto e il sostegno dei tifosi e quando vanno male è normale che ci siano delle critiche, perché il tifoso della Roma è passionale. Ho vissuto tre anni a Roma e ho sempre accettato sia le critiche che gli applausi, l’importante è dare tutto quello che hai dentro per la maglia, perché nel calcio si vince e si perde, ma poi i tifosi capiscono quando dai tutto».

Hai avuto la fortuna di giocare con due grandi campioni : Francesco Totti e Ronaldo “O’Fenomeno”. Come è stato giocare con questi campioni?
«Francesco quando l’ho conosciuto era molto giovane, erano le sue prime stagioni in Serie A. Abbiamo passato molto tempo assieme ed io ero fortunato perché riuscivo a capire cosa voleva fare quando aveva la palla al piede: era bravo a dettare i passaggi, soprattutto spalle alla porta avversaria; io dovevo soltanto correre perché sapevo che lui avrebbe messo la palla dove volevo io! L’ultima volta che sono andato a Trigoria gliel’ho detto: “ma quanto mi hai fatto correre per fare quei gol! Ogni volta settanta metri! ” A differenza di Totti, che mi faceva fare gol,a Ronnie (Ronaldo ndr.) glielo dovevo far fare io! Due tra i giocatori più forti della storia, anche se con caratteristiche diverse; Ronaldo secondo me rimane il giocatore più forte di tutti i tempi».

La tua esultanza con Ronaldo ha fatto il giro del mondo. Ci spieghi come ti è venuta?
«È stata una cosa venuta sul momento, un’esultanza di umiltà: il compagno ha fatto un bellissimo gol e uno che deve fare…si inginocchia e mima di lucidare lo scarpino, perché hai fatto un gesto fantastico. È un gesto di umiltà e mi fa piacere che continuino ancora a farlo».

Che partita ti aspetti domenica tra Rome e Inter?
«Mi aspetto una partita molto tattica. Credo ci sarà una reazione caratteriale da parte della Roma, sul piano dell’impegno e della voglia di fare la partita. La Roma ha tanti infortunati e tanti giovani di prospettiva e di futuro, che devono ancora maturare e penso che Di Francesco stia facendo un buon lavoro con questi ragazzi. A Roma vogliono poi i risultati perché la società e la squadra meritano di stare almeno tra le prime quattro del campionato; al momento le cose non sono così, ma sono convinto che ci si riprenderà, perché la Roma è una squadra forte».