Impallomeni: "Gasperini una scelta coraggiosa". AUDIO!

Impallomeni: "Gasperini una scelta coraggiosa". AUDIO!Vocegiallorossa.it
Ieri alle 15:39Interviste
di Gabriele Chiocchio

Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, ha parlato l'ex calciatore e ora giornalista Stefano Impallomeni.

Inter, arriva Chivu.
«Il calcio è meraviglioso, diamo fiducia a Chivu. Marotta è stato spiazzato da quanto accaduto con Inzaghi. Forse tra due settimane spiegherà cosa è successo, ma per ora emerge che l’allenatore è stato messo da parte in modo davvero poco dignitoso».

Juric all’Atalanta, che ne pensa?
«Ha approfittato di una carambola clamorosa. Si è liberato tutto all’improvviso, l’agente ha fatto un grande lavoro e sicuramente Gasperini ha spinto per lui. Nonostante i suoi limiti tecnici emersi in passato, qualche anno fa pensavo potesse davvero fare il salto. Ora a Bergamo ha la chance per riscattarsi e trovare l’ambiente giusto per esprimersi. Non è Gasperini, ma parte da basi solide».

Gasperini e Sarri, chi rischia di più nella Capitale?
«Dipende molto dal mercato, è presto per dare giudizi. Gasperini non è una scommessa ma una scelta coraggiosa da parte della Roma. Senza Ranieri sarebbe stato tutto più complicato, ma Gasp avrà il sostegno della società. Bisognerà supportarlo anche sul mercato: con due o tre alternative valide potrà lavorare con maggiore serenità».

Hojlund, si parla di un ritorno in Italia. Dove lo vede?
«Io ci investirei. È un attaccante con grande potenziale: attacca lo spazio, ha un buon piede, senso del gol e gioca per la squadra. È giovane, serio, ha fame. Gasperini lo stimava e avrebbe voluto trattenerlo all’Atalanta».

Mancini ha detto che gli manca la Nazionale.
«È una conseguenza dell’essere andato in Arabia: un campionato senza spettatori, un Eldorado di plastica».

Italia, Spalletti con Raspadori alle spalle di Retegui stasera.
«Bisogna attaccare, perché la loro difesa è il punto debole. Se ti chiudi con loro sei spacciato. Mi aspetto una partita folle, tutta all’attacco. Se vinci, è un’impresa. Se pareggi, è già festa. Ma se perdi…».

Milan, che fare con Leao, Theo e Maignan?
«Il calcio non finisce senza Leao o Theo. Tra i tre mi terrei Maignan. Poi con i soldi di loro due e magari anche di Reijnders, ricostruirei la squadra. Serve coraggio: bisogna saper andare oltre certe figure».