Quando Cruyff incontrò la Roma e sbagliò un rigore

24.03.2016 18:36 di  Alfonso Cerani  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Alfonso Cerani
Quando Cruyff incontrò la Roma e sbagliò un rigore
Vocegiallorossa.it

Il mondo del calcio è in lutto per la prematura scomparsa di Johan Cruyff, calciatore olandese che ha segnato un'epoca: quella del calcio totale. Un cancro ai polmoni lo ha portato via a 68 anni lasciando un senso di vuoto in coloro che lo hanno ammirato in campo, ma non solo. Il “Profeta del gol” non a caso era soprannominato così: in carriera ha segnato più di 300 reti reinventandosi nel ruolo di falso nueve in tempi non sospetti. Tre volte Pallone d'Oro e tre volte vincitore della Coppa dei Campioni sono i titoli che parlano per lui. Un peso massimo del giornalismo italiano, Gianni Brera, era solito chiamarlo “il Pelé bianco”, ma il fuoriclasse olandese si dimostrò tale anche lontano dal campo. In otto anni sulla panchina del Barcellona riuscì ad alzare la Coppa dalle grandi orecchie, prima di una lunga pausa di 14 anni, dopo la quale si dedicò a una carriera da dirigente, anch'essa costellata di successi.

In questi anni di onorata carriera Johan Cruyff ebbe modo di incrociare le squadre italiane. Un precedente su tutti è alquanto curioso e riguarda proprio i colori giallorossi. La Roma, fresca vincitrice del secondo scudetto della sua storia, incontra il Feyenoord nella finalissima del quadrangolare di Amsterdam. Fu quello il prologo all'ultima stagione da giocatore della stella olandese, che chiuse la carriera agonistica proprio con gli arcinemici dell'Ajax, il Feyenoord, cosa che attesta la propensione di Cruyff ad andare controcorrente. Ebbene, in quell'anno il tulipano era evidentemente in una fase calante, logorato da quasi 20 anni di corsa per i campi. I tempi regolamentari della partita del 14 agosto 1983 si conclusero sul risultato di 1-1 con gol di Agostino Di Bartolomei su punizione. I giallorossi di Liedholm, orfani di Falcao che diede forfait a causa di una contrattura rimediata nella partita precedente contro l'Ajax, furono sconfitti ai rigori per 5-4. Per la Roma risultarono decisivi gli errori dal dischetto di Ancelotti e Pruzzo mentre, udite udite, per il Feyenoord sbagliò dagli 11 metri proprio Cruyff. In un articolo di giornale dell'epoca, relativo alla partita, si legge: “Nella prima serie di tiri dal dischetto hanno sbagliato prima l'ala olandese Vermeulen, poi i giallorossi Pruzzo e Ancelotti e infine il grande Cruyff, a dimostrazione che non sempre la classe sa vincere l'emozione”. Nello stesso articolo, qualche riga più avanti però si legge: “Il Feyenoord, guidato dall'anziano Cruyff, un po' a corto di fiato ma sempre intelligente nelle aperture, si è limitato a una sterile supremazia territoriale”. La squadra del talento olandese si aggiudicò la Coppa di Amsterdam, che non fu l'unico trofeo alzato in quella stagione. Il Feyenoord infatti si laureò Campione d'Olanda trascinato proprio dai gol del “Pelé bianco”, che quell'anno furono ben 11, tra l'altro in un inedito ruolo di libero. Sicuramente un bel modo per salutare il calcio giocato. Addio “Profeta del gol”!