Iván Piris sbarca a Roma: è il primo paraguaiano della storia giallorossa
L’accordo con il fondo proprietario del Club Deportivo Maldonado era stato raggiunto da tempo, ora è arrivata l’ufficialità: Iván Rodrigo Piris Leguizamón, terzino destro classe ’89 proveniente dal São Paulo, è il primo paraguaiano nella storia della Roma. “Un giocatore sogna sempre che capitino queste opportunità , bisogna coglierle al volo”: così si era espresso il giocatore sull’eventualità di un arrivo nella Capitale, pronto a esordire in un campionato europeo.
CARATTERISTICHE - Dotato di un fisico brevilineo (1,74 per 68 kg), Piris si fa preferire per le sue qualità difensive più che per gli spunti d’attacco. In particolar modo, per lo più nella sua esperienza tra le fila del Cerro Porteño, il giocatore ha mostrato di sapersi destreggiare egregiamente sia come laterale in una difesa a quattro che come marcatore in uno schieramento a tre, riuscendo ad attrarre l’interesse dei grandi club europei (Benfica e Porto su tutte) grazie alle ottime perfomances sfoderate in Copa Libertadores. Le sue abilità principali risiedono nella rapidità sul breve, che gli permette di poter fronteggiare adeguatamente avversari con notevole cambio di passo, e, come detto, nella copertura difensiva, situazione di gioco dove raramente si fa trovare impreparato. Qualche lacuna altresì è stata fatta intravedere nella qualità tecnica dei cross e, in generale, nei passaggi a lunga gittata: elemento che potrà migliorare sotto la guida di Zdeněk Zeman. A livello fisico non dovrebbe avere problemi ad ambientarsi nella nostra massima serie: nei suoi trascorsi sudamericani ha denotato una buona capacità di contrasto negli scontri di gioco. Difficile invece che venga impiegato dal boemo in una posizione più avanzata, ruolo che nella sua carriera ha avuto l’opportunità di ricoprire con buoni risultati.
CLUB – Dopo le esperienze giovanili nell’ 11 Estrellas de Itauguá e nel 12 de Octubre Fútbol Club (sempre della città nativa del calciatore), firma a 15 anni per il Cerro Porteño, una delle big del calcio paraguaiano. Con gli ”azulgrana” debutta proprio di fronte alla sua ex squadra, il 19 ottobre 2008: è la 13° giornata del Clausura e il Cerro si impone per 3-1 sul campo del 12 de Octubre. Piris si mette subito in evidenza (tanto da meritarsi il premio di Teledeportes come giocatore rivelazione), ma dovrà attendere l’anno successivo per imporsi in maniera definitiva: c’è anche il suo contributo nella conquista dell’Apertura 2009. Nel medesimo anno giunge la prima esperienza in Copa Sudamericana: a sorpresa il Cerro arriva fino alle semifinali, dove viene eliminato dalla Fluminense di Marquinho. La consacrazione arriva però nel 2011, in Libertadores: il team paraguaiano, da outsider, vince il girone davanti al Santos e approda ancora una volta in semifinale, contendendosi il posto per la doppia sfida decisiva proprio di fronte a Neymar e compagni. Piris e i suoi vengono eliminati, ma il nome del laterale, ormai considerato tra i migliori terzini sudamericani, viene scritto in diversi taccuini di importanti club europei. Sarà però il São Paulo a strapparlo alla concorrenza (il giocatore viene girato ai brasiliani da un gruppo di investitori che, precedentemente, lo avevano acquistato e registrato tra le fila del Deportivo Maldonado): l’esordio è datato 31 luglio 2011, quando la squadra paulista perde in casa 0-2 dinanzi al Vasco da Gama. L’esperienza brasiliana si rivelerà tutt’altro che felice per Piris: il suo rendimento non rispetta le aspettative e al giocatore vengono addossate molte responsabilità per l’eliminazione dal Paulistão 2012 (ancora una volta per mano del Santos). Gradualmente il giocatore inizia a perdere minutaggio, fino allo scorso giugno, quando perde il posto definitivamente con Emerson Leão (finendo anche in tribuna).
NAZIONALE – Tredici le gare ufficiali disputate da Piris con la selezione under 20: nove nel campionato under 20 sudamericano (2009) e quattro al Mondiale 2009 di categoria svoltosi in Egitto. In quell’occasione, Piris affrontò i giallorossi Crescenzi e Della Penna (rimasto in panchina) nello 0-0 con l’Italia del 25 settembre. Il debutto con la squadra maggiore arriva invece con la Copa América 2011: Piris è il più giovane della spedizione e viene lanciato subito contro l’Ecuador, nel match che si concluderà a reti inviolate. La prestazione non è sufficiente e il tecnico Martino lo sostituisce nei successivi incontri con Darío Verón. Il rientro, nell’insolita posizione di terzino sinistro, avverrà nella semifinale con il Venezuela: questa volta non delude e, dopo la vittoria ai rigori contro i “vinotintos”, si guadagna il posto da titolare nella finalissima dinanzi l’Uruguay (a destra questa volta), affondando però insieme ai compagni di reparto nel 3-0 risolutivo.
MODULI – Svariati gli schieramenti tattici nei quali Piris ha trovato posto nei suoi anni sudamericani: laterale destro, fluidificante alto, centrale destro in una difesa a tre e esterno in un 3-4-1-2. Quest’ultima soluzione, seppur sporadicamente, lo ha visto protagonista con il tecnico argentino Astrada al Cerro Porteño e con il duo brasiliano composto da Adílson Batista e Émerson Leão al São Paulo (3-4-1-2 e 3-4-2-1). Qualche apparizione anche da mediano puro sotto la guida di Javier Torrente, ma le migliori perfomances sono giunte quando è stato utilizzato nella classica retroguardia a quattro. Nel Brasileirão è stato impiegato nel 4-2-2-2 (con maggiori funzioni di spinta), nel 4-1-4-1 e nel 4-3-3. Per quel che concerne la nazionale, sia Martino che Arce lo hanno esclusivamente utilizzato nel 4-4-2/4-4-1-1, dove tuttavia non ha ancora brillato come ai tempi nel Cerro Porteño.