CSKA Sofia-Roma 2-3 - Scacco Matto - Il lavoro delle due punte e la testa dei giocatori
La Roma supera il CSKA Sofia per 3-2 e si qualifica come prima del Girone C di Conference League.
LE SCELTE - José Mourinho cambia alcuni elementi ma senza stravolgere la squadra. Confermato il 3-5-2 con Fuzato tra i pali e la linea difensiva composta da Mancini, Ibanez e Kumbulla. A centrocampo, spazio a Karsdorp e Vina sulle fasce, Bove, Cristante e Veretout in mezzo al campo. In avanti, torna dal primo minuto Borja Mayoral che gioca accanto ad Abraham.
Il CSKA Sofia risponde con un 4-2-3-1 con Muhar e Geferson a centrocampo, Yomov, Vion e Bai dietro all'unica punta Caicedo.
BORJA-ABRAHAM - Sono gli elementi principali di interesse in casa Roma. I due si coordinano bene, alternandosi su chi devva venire incontro e chi, invece, rimanere tra le linee. Lo spagnolo è molto abile nel trovare sempre la posizione giusta, andando a dare fastidio ai bulgari proprio tra le linee e muovendosi sempre con intelligenza.
INTERNI - Il tutto è reso più agevole anche dalla prestazione dei due interni. Bove e Veretout garantiscono quantità e qualità. Il giovane classe 2002 è estremamente motivato e lavora bene sia in copertura su Geferson e sia alle sue spalle, mettendolo spesso in difficoltà. Da un suo recupero palla, prende il via l'azione che porta al raddoppio giallorosso.
TESTA - Come ripetiamo spesso, la mente gioca un ruolo fondamentale nel calcio, così come nella vita. Dopo il dominio totale del primo tempo, i bulgari riescono ad accorciare nella seconda metà della ripresa grazie a un calo di concentrazione della Roma che, dopo aver messo il risultato in cassaforte, ha staccato la spina in attesa di buone notizie dallo Zorya Luhansk, impegnato contro il Bodø/Glimt.
Il CSKA Sofia così è riuscito a siglare due reti, dopo averne fatta solo una in tutto il girone, nonostante l'assenza del giocatore più talentuoso, Graham Carey, vera anima della trequarti offensiva bulgara.