Inter, Zalewski: "Mourinho mi ha aiutato tanto dopo la scomparsa di mio padre"

Nicola Zalewski, da pochi giorni calciatore dell'Inter a titolo definitivo - dopo i 6,5 milioni spesi dai nerazzurri per prelevarlo dalla Roma -, ha parlato ai microfoni de Il Corriere della Sera. Questo un estratto delle sue dichiarazioni:
La scintilla però era scattata subito, nel derby poche ore dopo il suo sbarco a Milano, con l’assist per De Vrij.
«Appena ho messo piede ad Appiano, in me è scattato qualcosa di speciale, non solo a livello di campo, ma anche nel rapporto con le persone. Ho lavorato dal primo giorno per rimanere. E non lo considero un punto di arrivo».
Tra Poli e Trigoria con il traffico sono quasi tre ore fra andata e ritorno. Mangiava e studiava in auto?
«Fa parte delle cose che la gente non vede: finita la scuola i miei genitori mi venivano a prendere, pranzavo nel tragitto e poi dopo l’allenamento facevo i compiti. Dalle superiori ho iniziato la scuola a Trigoria e mi sono diplomato».
È vero che suo padre, prima di diventare romanista grazie a lei, era interista?
«Sì, a Poli c’erano tanti interisti e quando è arrivato in Italia lo è diventato anche lui».
Krzysztof è fuggito dal comunismo nel 1988, è stato sposato con Ewa da Papa Woytla, ha costruito la famiglia, l’ha accompagnata nella sua crescita e poi, pochi giorni dopo il suo debutto con la Polonia, mentre lei è in ritiro per il derby, muore. A 20 anni come si convive con una tempesta così?
«Non è facile, ma papà aveva costruito una famiglia forte e ci ha dato dei grandi valori. Mi sento anche di ringraziare Mourinho, perché mi ha aiutato tanto in quel periodo. E non parlo di calcio».
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