Sciopero del tifo per 15 minuti per i tifosi trattenuti a Nizza

Roma-Hellas Verona di ieri all’Olimpico è stata anche un’occasione per testimoniare solidarietà e vicinanza da parte dei tifosi giallorossi nei confronti degli ultrà detenuti a Nizza.

LO SCIOPERO DEL TIFO - Prima dell’inizio del match, ci sono stati 15 minuti di sciopero del tifo in sostegno ai 13 romanisti ancora in carcere in Francia. Il messaggio è stato chiaro e potente: cori di solidarietà, striscioni esposti alla rovescia e frasi dedicate ai detenuti hanno rimbalzato su tutti gli spalti. Uno dei messaggi più significativi recitava: "Il nostro credo vi tempri i cuori, che il tempo scorra veloce e il vento vi porti i nostri cori", ripetuto più volte su diversi striscioni tutti uguali.

I FATTI DI NIZZA - Il gesto dei tifosi giallorossi ha voluto andare oltre il risultato della partita sul rettangolo verde, ricordando invece il legame con chi è stato fermato a Nizza nella notte tra martedì e mercoledì 17 settembre, in occasione del prepartita del primo turno di Europa League. La giustizia francese, infatti, ha deciso di applicare il pugno duro nei confronti dei 13 romanisti, mantenendoli in custodia cautelare fino all’udienza fissata per il 26 novembre, mentre altri 88 erano stati rilasciati. L’accusa per tutti è quella di "partecipazione a un assembramento finalizzato alla preparazione di violenze contro persone o alla distruzione di beni". Il motivo della misura cautelare è stato il ritrovamento, nelle auto dei tifosi parcheggiate lungo il Quai des États-Unis, di spranghe, bisturi e coltelli, strumenti con i quali probabilmente avrebbero affrontato i tifosi locali. Se giudicati colpevoli, i romanisti rischiano fino a cinque anni di carcere, rendendo il sostegno degli spalti una testimonianza forte e simbolica della comunità giallorossa.