Poca retorica, tanta chiarezza, bel gioco e 3 punti in tasca. Perché continua questa "freddezza" per Gasperini?

Poca retorica, tanta chiarezza, bel gioco e 3 punti in tasca. Perché continua questa "freddezza" per Gasperini? Vocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 21:02Primo piano
di Luca d'Alessandro

In attesa di fare il bilancio complessivo della sessione di calciomercato estiva della Roma, con la gara contro il Pisa oramai alle porte bisogna rituffarsi sul campo, vedendolo da una prospettiva leggermente diversa, includendo un discorso ambientale. Roma-Bologna è stata la prima gara ufficiale del nuovo corso giallorosso. Una gara difficile da affrontare per il valore degli avversari, una partita che poneva di fronte tanti rischi. 

Chi rischiava di più era senza dubbio Gasperini. Proprio su di lui occorre soffermarsi. La società gli ha affidato un compito non semplice, quello di tornare in Champions con giovani prospetti da cui generare anche plusvalenze future. Come a dire, il tecnico dovrà garantire alla Roma la botte piena e la moglie ubriaca. Un debutto particolare quello del tecnico all'Olimpico, quasi strano, accolto con normalità, per non parlare di freddezza da parte del pubblico. 

Di recente le ovazioni per gli allenatori della Roma sono state un must, levata la parentesi Juric, con De Rossi, Ranieri e Mourinho osannati. Certo, Ranieri e De Rossi sono due simboli, mentre Mourinho è passato da nemico di battaglie sportive e retoriche a idolo assoluto fin dalla prima giornata. Molto hanno fatto i proclami, quelli che fanno sognare i tifosi, che molti dicono in maniera furba, poi, Tirana e le battaglie contro i sistemi UEFA e Serie A hanno fatto il resto. 

Per non parlare dei calciatori che neanche sono atterrati a Ciampino o Fiumicino e vengono idolatrati senza neanche essere mai scesi in campo o essere stati visionati per bene, ma soltanto per il fatto di essere nuovi calciatori della Roma. 

Perché non si fa lo stesso con Gasperini? Il tecnico è stato chiaro, com'è stato diretto e trasparente fino a questo momento (dote da apprezzare) quando ha parlato di mercato, quando ha reso nota la questione Pellegrini e quando ha detto che se c'è da conquistare i tifosi della Roma vorrà farlo attraverso i risultati e il gioco e non con le parole: "So che non devo dire tante cose, quello che mi devo conquistare è attraverso le prestazioni". Parole che evidenziano una presa di coscienza di una situazione "particolare", e che riportano, all'acclamazione per meritocrazia e non per retorica. Certo, una vittoria non fa primavera, anche se con tante difficoltà, nessuna delle quali usata come alibi alla vigilia o come plus dopo i tre punti, ma si vive una situazione più che particolare. Per quanto tempo dovrà continuare l'antipatia/diffidenza per quello che fino a colpi di mercato in entrata è il vero acquisto top della Roma?