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Colpa degli attaccanti se la Roma segna poco?

Colpa degli attaccanti se la Roma segna poco?Vocegiallorossa.it
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Oggi alle 13:55Primo piano
di Alessandro Carducci

Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.

Arrivati alla seconda sosta per le Nazionali, la classifica è probabilmente oltre la più rosea aspettativa e questo dà fiducia all’ambiente e consente a Gian Piero Gasperini di poter lavorare con tranquillità nel momento per lui più delicato, cioè all’inizio di un nuovo ciclo, quando un nuovo allenatore deve ancora farsi conoscere dai propri giocatori, i quali devono assimilare lo stile di gioco del nuovo allenatore. Poter affrontare questa fase con il vento in poppa è un bel privilegio, che la Roma si è costruita sul campo, non sempre con prestazioni di alto livello, ma sicuramente con la voglia e la determinazione messe sempre in campo.

IL PROBLEMA DEL GOL – In queste prime giornate, se da una parte la Roma ha mostrato una buona solidità difensiva, dall’altra ha evidenziato problemi in zona gol, con appena 7 reti segnate, nono attacco del campionato insieme a Como e Cremonese.
Istintivamente, si tende a dare la colpa agli attaccanti, Dovbyk e Ferguson che, in effetti, finora hanno collezionato appena un gol tra campionato e coppe (Dovbyk contro l’Hellas Verona). Troppo poco, siamo d’accordo, ma è colpa loro se la Roma non segna? Sì e no. Gli xg, d’altronde, dicono che la Roma avrebbe dovuto segnare 7 reti, esattamente il numero di gol siglati, il che significa che, in fin dei conti, la Roma segna il giusto, realizza quello che produce, cioè non molto. Quindi, il problema è della fase offensiva in generale: serve tempo per oliare i meccanismi, per trovare fluidità, lo sapevamo ed è normale che sia così. Dopo tanti anni di Gasperini alla guida dell’Atalanta, i nerazzurri giravano con scioltezza, andavano col pilota automatico, cosa impossibile dopo così poco tempo nella Capitale. In più, aggiungiamo il problema degli esterni, non ancora così efficaci quanto vorrebbe Gasperini. Il tutto si traduce di una difficoltà nel creare occasioni, soprattutto contro squadre chiuse. Il reintegro di Pellegrini e il recupero di Dybala e Bailey daranno una grande mano e il tempo farà il resto. Il punto, quindi, non è solo sbloccare i due attaccanti ma metterli nelle migliori condizioni per farlo. C’è tempo e, per fortuna, la classifica sorride come mai aveva fatto in questi ultimi anni.