Stadio, Raggi indagata per abuso d'ufficio. I suoi legali: "La sindaca è estranea ai fatti"
Come riferito da La Repubblica, Virginia Raggi è indagata per abuso d'ufficio in relazione allo stadio della Roma.
Tutto nasce da un esposto dell’architetto Francesco Sanvitto, grillino deluso e ora vicino all'ex 5Stelle Cristina Grancio e all’ex assessore Paolo Berdini: "La Regione ha seguito l’iter e la conferenza dei servizi ha adottato un progetto. Lo ha consegnato alla sindaca, dicendole che tutta la documentazione avrebbe dovuto prendere la strada dell’aula Giulio Cesare, approdando in aula al primo consiglio utile. L’apparato burocratico del Comune — riprende l’architetto — si è inventato altro. Così il progetto invece di andare in Assemblea capitolina, dove sarebbe stato discusso a lungo, è stato direttamente affisso in albo pretorio per le controdeduzioni dei residenti e dei comitati interessati. Tutto contro la legge, un abuso di potere per avvantaggiare i privati e accorciare i tempi".
Come riportato da Il Messaggero, ora la Procura dovrà svolgere altre indagini per capire se ci fosse o meno la volontà da parte della Sindaca di violare la legge.
Questo il commento di Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo, avvocati di Virginia Raggi: "La sindaca Virginia Raggi è estranea ai fatti. L'iter per l'approvazione del progetto dello Stadio della Roma fu all'epoca rimandato e dopo l'arresto di Parnasi sospeso per consentire ulteriori approfondimenti. Ribadiamo la totale estraneità della nostra assistita, laddove emerga in maniera intellegibile che il passaggio in Consiglio Comunale per la definitiva approvazione del progetto, dopo i rilievi della Conferenza dei Servizi e l'approvazione della variante urbanistica, fu all'epoca esclusivamente rimandata (ed è infatti in programma prima dell'estate) proprio per consentire a chiunque interessato, compresa l'associazione del querelante Sanvitto, di proporre le proprie deduzioni". Lo riporta Il Messaggero.