Roma Bayern Monaco 1985: vince il grande cuore della curva sud
«Che sarà sarà, noi sempre ti sosterrem, ovunque ti seguirem che sarà sarà»…ripetuto all’infinito in una importante sfida ormai irrimediabilmente compromessa fa capire cosa rappresenti la Roma per i suoi tifosi; ieri, oggi e per sempre. Era il 20 marzo 1985 e allo stadio Olimpico i giallorossi si trovavano di fronte i fortissimi tedeschi del Bayern di Monaco. Era una partita difficile, con una missione proibitiva da cercare a tutti i costi di portare a termine: ribaltare lo 0-2 del match di due settimane prima. In palio c’era l’accesso alla semifinale di Coppa delle Coppe. L’anno prima la Roma di Viola e Liedholm era arrivata a pochi millimetri dal trionfare nella massima competizione europea per club ma la situazione, a circa dieci mesi di distanza, era profondamente diversa. Partito il “barone” Liedholm che aveva portato con sé il capitano Agostino di Bartolomei, con un Falcao alle prese con un brutto infortunio i capitolini stentavano a ripetersi sia in campionato che in Europa. Gli schemi del direttore tecnico Sven Goran Eriksson dovevano essere ben assimilati e la squadra, di conseguenza, non riusciva ancora a trovare una sua identità di gioco. Superati i primi due turni contro lo Steaua di Bucarest (che l’anno successivo vedremo incoronato campione d’Europa, con grande sorpresa degli “esperti di calcio”) ed i gallesi del Wrexham, c’era ora la prova della verità. L’incontro, tuttavia, non ebbe storia; troppo netta la differenza a favore dei teutonici. Fu la tifoseria romanista, però, a rendere memorabile quella gara con la sua grande dimostrazione d’amore verso i colori della Roma. Se l’amore è una follia, cantare a squarciagola sostenendo i propri beniamini in una sfida che ormai non ha più nulla da dire rende perfettamente l’idea di quanto forte ed indissolubile possa essere il legame tra la Roma ed i suoi sostenitori. Persino i giocatori del Bayern sono rimasti colpiti da tale attaccamento. L’allenatore Udo Lattek dichiarò: "Io sono rimasto sconvolto da quello che è successo all'Olimpico. In tanti anni di carriera non avevo mai visto una squadra che sta perdendo, che è eliminata, fuori dalla coppa, sostenuta così dai propri tifosi. Semplicemente meraviglioso, vorrei poterlo avere io un pubblico così. In Germania una cosa del genere non sarebbe accaduta, mai e poi mai.Che spettacolo, quasi mi sono emozionato". Uno dei suoi giocatori, Lerby, gli fece eco:"E' stata una cosa entusiasmante, questo è stato lo spettacolo di folla più bello, più vero che io abbia mai visto. Non lo scorderò mai. Sono gli Italiani i veri grandi tifosi di calcio, ed io sono davvero orgoglioso di avere giocato e vinto davanti alla gente di Roma. Mi hanno commosso. Invidio i giocatori della Roma per questo". Parole bellissime che possono solo inorgoglire il tifoso romanista.
LA GARA I giallorossi tentano l’impresa con questa formazione: Tancredi, Oddi, Bonetti, Ancelotti, Nela, Righetti, Conti, Cerezo, Pruzzo, Chierico, Iorio. I tedeschi scendono all’Olimpico con: Pfaff, Dremmler, Willmer, Eder, Augenthaler, Lerby, Pfugler, Matthaus, Hoeness, Nachtwelt, Marthy. Arbitra l’incontro il signor Christov della federazione cecoslovacca. Le speranze dei tifosi giallorossi sono molte ma l’impresa è titanica: cancellare il passivo di due reti a zero maturato alla fine della gara d’andata. Iorio manca un intervento che poteva riaprire il discorso qualificazione ed al 33° arriva la doccia fredda. Tancredi in uscita stende Marthy: rigore. Se ne incarica Matthaus, Bayern in vantaggio. Se prima il compito era arduo ora è davvero impossibile. Mister Clagluna inserisce Giannini al posto di Bonetti al 40° e Graziani rileva Pruzzo ad inizio ripresa, ma il risultato non cambia. Udo Lattek, allenatore dei tedeschi, al 24° fa uscire Hoeness autore, insieme ad Augenthaler, del doppio vantaggio del Bayern maturato nel match d’andata. Il suo posto è preso da Koegl. Da qualche minuto, però, un coro si alza dalla curva sud; è un coro nuovo, il tempo di impararlo e diventerà la colonna sonora degli ultimi 25 minuti dell’incontro: «Che sarà sarà, noi sempre ti sosterrem, ovunque ti seguirem che sarà sarà». Toccante la partecipazione del tifo giallorosso. La cronaca relativa a ciò che avviene in campo passa quasi in secondo piano. Al 35° con un bellissimo tiro Nela pareggia il conto. Neanche il tempo di esultare per la rete dell’orgoglio che la televisione di stato deve interrompere il replay per inquadrare la palla che lentamente si avvia verso la porta di Tancredi, messo fuori causa da una zampata di Koegl. Nulla più fino alla fine: 1-2 il risultato finale.