Rizzitelli: "Ranieri va ringraziato, ho dato tutto alla Roma"

Il doppio ex per eccellenza. Ruggiero Rizzitelli ha presentato la gara tra Torino e Roma ai microfoni del club. Sei stagioni nella Capitale, due sotto la Mole.
Quali sono le prime differenze tra le tue due esperienza con Roma e Torino?
"Quando ho lasciato la Roma la mia preoccupazione era anzitutto di trovare una tifoseria fredda, dato che ero abituato a quella giallorossa. Cercavo quell'adrenalina del tifoso viscerale, alla fine la tifoseria granata si avvicina un po' a quella della Roma. A Torino ci sono i tifosi del Toro e non della Juventus e questo mi ha aiutato. Come i tifosi della Roma però non esiste nessuno".
Sei uno molto istintivo...
"Questa cosa mi preoccupa, perché quando parlo di Roma mi emoziono come un bambino. La Roma è una cosa bellissima e sono orgoglioso e fiero di questo. Vuol dire che ho lasciato qualcosa alla Roma e viceversa lei a me".
Perché sei così apprezzato dai tifosi della Roma?
"Io trasmettevo il tifoso in campo, quello che andava in campo. Potevi fare bene o male, l'importante era dare questa voglia di combattere per la maglia. Quando ho lasciato Roma avevo paura di non riuscire a trasmettere tutto ciò. Quando arrivai a Roma ero già tifoso, ho vissuto con romani sfegatati e mi avevano già trasmetto questo. Una volta arrivato lì sono diventato semplicemente un ultras".
A Torino c'è comunque tanta passione.
"Assolutamente sì, i tifosi vivono di Torino. C'è questa passione viscerale come succede a Roma".
Il rapporto con la Juventus diventa difficile...
"Noi abbiamo vinto due derby nello stesso anno e l'ultimo vinto in casa della Juve ha la mia firma. Segnai due gol all'andata e due al ritorno. Il Torino non vince in casa della Juventus da quando c'ero io, dal lontano1995".
Contro la Roma vedremo un Torino demotivato?
"Se qualcuno dice che aiuterà la Juventus io dico no. Il Toro non ha più niente da dire al campionato, è vero, mentre la Roma si gioca tantissimo. I granata daranno tutto. Bisogna andare lì e vincere con la mentalità giusta. Se poi qualcuno non si impegna meglio per la Roma, ma la mentalità deve essere quella".
Ranieri esprime il tifoso in campo: c'è una analogia con Rizzitelli?
"Certo. La Roma era in zona retrocessione senza di lui, quando sei lì inizi ad avere un po' di timore. Ranieri aveva smesso e ha deciso di tornare solo per la Roma. In più va valutato ciò che ha fatto, dobbiamo stendergli un tappetto rosso e ringraziarlo. Se avessimo detto che la Roma si sarebbe giocata la Champions all'ultima giornata ci avrebbero arrestato...".
Chi ti è piaciuto di più in questa stagione?
"Soulé è giovane e c'erano già aspettative alte. Con l'infortunio di Dybala ha avuto maggiori responsabilità e ha fatto bene. Ranieri ha sempre detto che Soulé è il futuro, ha ragione. Deve migliorare ancora tanto, ma ha fatto benissimo nonostante non sia continuo al 100%. Angelino è cresciuto molto, Mancini è il tifoso in campo ed è meglio un'espulsione in più di uno che toglie la gamba. Da giocatore-tifoso la penso in questo modo".
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