Pallotta: "Più forti della Juventus. Gli errori arbitrali vanno accettati"
Ecco uno stralcio delll'intervista rilasciata dal presidente della Roma, James Pallotta a La Gazzetta dello Sport:
La partita dello Juventus Stadium ha lasciato però degli strascichi, dentro e fuori il campo.
«È successo quello che può succedere in tanti altri stadi: in Europa, in Italia, a volte anche negli Stati Uniti. È facile trovare 5-6 mele marce quando ci sono 50 o 60 mila persone che assistono ad una partita. Ma lo spettacolo di tifo dentro lo stadio è stato bello, sia per quanto offerto dai nostri tifosi che dai loro».
Nessuna delusione, quindi?
«Ovvio che sì, prima di tutto per il risultato. A Torino per fortuna non c’è stata la guerra mondiale, ma solo una partita con degli errori arbitrali. La sconfitta non ci rende mai felici ma va accettata. Da società, staff e tifosi. Anche perché la squadra ha dato il 100%, sono molto orgoglioso dei miei ragazzi. Anche se poi qualcosa che mi ha deluso davvero in realtà c’è».
Esattamente cosa?
«Quello che è successo dalla parti della nostra panchina: penso agli insulti a Ljajic e Strootman o agli schiaffi ai ragazzi dello staff. Questo non va bene, non è sport. Ma quello che è successo non vuole dire che tutto questo sia la Juventus, ma soltanto che c’erano proprio quelle 5-6 mele marce. Quella gente lì deve essere messa fuori dagli stadi, restarci fuori e non tornarci mai più. Non esistono altre strade».
Lei martedì ha lanciato un messaggio distensivo, per qualcuno una contrapposizione alle parole di Totti del post-Juve.
«Nella Roma chiunque può dire come la pensa: io, lo staff, i manager, i giocatori. Ognuno ha una sua opinione, probabilmente a caldo anche io avrei detto le stesse cose. Mi piace l’idea che la mia squadra abbia personalità e combatta su ogni cosa. A Manchester abbiamo preso subito gol e ci siamo rialzati, a Torino è successo lo stesso. Perdere non piace a nessuno, neanche a Francesco. Ma il giorno dopo è finito tutto. Bisogna voltare pagina. Quello che sappiamo fare lo dobbiamo dimostrare sul campo, non a parole. Ma una cosa ci tengo a chiarirla: quel messaggio non era diretto a Totti».
E sul campo, secondo lei, la Roma ha dimostrato di essere all’altezza della Juventus?
«Per me siamo anche più forti, questo ci ha detto la sfida di domenica, nonostante alla fine sia arrivata una sconfitta».
Quindi è una Roma da scudetto?
«Possiamo vincerlo, certo, io ci credo. Ci possono essere errori arbitrali esattamente come ci sono gli errori dei giocatori, vanno accettati. Ma a Torino non ho mai avuto l’impressione di essere inferiore alla Juventus. E avrei avuto la stessa idea anche se Totti avesse calciato fuori il rigore o Gervinho non avesse fatto quell’assist per Iturbe. Siamo molto forti, con tanto talento. E possiamo solo migliorare: molti dei nostri ragazzi giocano insieme da appena un anno, i loro stanno insieme da molto più tempo»
E della possibilità di introdurre la moviola in campo?
«Dobbiamo prendere esempio dagli sport americani, è giusto dare un paio di opportunità su cui interrogarsi, per rivedere eventualmente le decisioni arbitrali. Magari una a tempo, per non rovinare la fluidità del gioco (Pallotta ci mostra una ricostruzione del fallo di Pjanic su Pogba con l’area di rigore sagomata intorno al punto di contatto, ndr). Rispetto agli sport americani, poi, qui c’è una grande differenza: spesso le partite sono decise da una scelta, un fischio, un gol che può cambiare tutto. Pensiamo alla partita di Torino, con tre errori. Nel calcio queste cose decidono i campionati o l’ingresso in Champions. Sì, la moviola sarebbe senz’altro la strada giusta, un passo avanti verso la modernità».