Gasperini: "Partita indirizzata da un episodio. Alcune sconfitte insegnano qualcosa"

Gasperini: "Partita indirizzata da un episodio. Alcune sconfitte insegnano qualcosa"Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 08:45Interviste
di Benedetta Uccheddu

Al termine di Roma-Inter, ha parlato Gian Piero Gasperini. 

Gian Piero Gasperini a Sky Sport

Sul gol. 
"Hermoso ha fatto molto bene a uscire alto. Non dobbiamo fare il fuorigioco, soprattutto su Bonny, che per poco non abbiamo ripreso. Non era il caso di rischiare una situazione del genere, perché potevamo prenderlo con la velocità. Non era in quel momento una situazione assolutamente pericolosa. Forse all’inizio partita non avevamo ancora preso le misure. Anche durante la sosta per le Nazionali può capitare di perdere certi automatismi, magari perché in Nazionale ti chiedono movimenti diversi. Peccato, però questo è un episodio che ha determinato la partita. Dobbiamo guardare oltre gli episodi. Io esco comunque dispiaciuto per il risultato, ma anche convinto che faremo bene".

Si è vista una buona produzione offensiva nel finale, quando ha inserito tanti giocatori d’attacco. Anche sulle mischie, sulle palle alte, la squadra ha reagito. Non si poteva giocare così dal primo minuto?
"Sicuro. Giocavamo contro un’Inter forte. È normale che il primo tempo possa essere più di difficoltà, ma siamo venuti fuori bene. Al di là del risultato, ci dispiace. Ci sono delle sconfitte che comunque ti lasciano qualcosa di convincente".

Come mai il cambio di posizione di tre difensori su quattro?
"Secondo me ha funzionato molto bene anche questa sera, perché contro l’Inter non è facile. Nel secondo tempo, poi, abbiamo concesso veramente poco. Wesley a sinistra ha fatto un’ottima partita, Çelik a destra altrettanto. Hanno avuto continuità e ci hanno dato quella spinta che magari in altre partite era mancata, quindi va bene così. Mi dispiace solo per Ndicka a destra: sono due mancini, lui e Hermoso, e avrei preferito che fosse Hermoso a uscire alto. L’altra volta aveva giocato Hermoso a destra, ma in questo caso, avendo due mancini su tre, uno doveva adattarsi. In ogni caso, non c’entra nulla con l’episodio del gol o con il resto".

Chivu?
"Ho avuto modo di conoscerlo solo per poco tempo, ma ho sempre avuto grande stima di lui, sia come giocatore che come uomo. Anche quando ci siamo affrontati l’anno scorso col Parma, ha confermato le mie impressioni. Mi piace molto il suo modo di lavorare: non era semplice prendere il posto di Inzaghi, e invece lo sta facendo con personalità e idee chiare. Ha tanti meriti".

Gasperini a DAZN

Ha fatto sacrificare tanto ai giocatori dell’Inter, li ha fatti soffrire. Non so se a lei basta, insomma, questo “onore delle armi” da parte degli avversari per essere soddisfatto di questa partita, perché la Roma avrebbe meritato qualcosa di più di zero punti.
"Sì, ma questo… Siamo tutti convinti, anche noi. Però questo è il calcio: dobbiamo accettare il risultato. Però queste sono sconfitte da cui si esce con qualcosa in più, a livello di condizione e di convinzione. Siamo convinti, forse per la prima volta, che faremo bene quest’anno. Abbiamo la possibilità di fare bene, perché se riesci a giocare una partita così contro una squadra forte come l’Inter, vuol dire che hai le possibilità di fare bene".

La situazione è venuta fuori anche grazie al coraggio della tua squadra, al baricentro alto. Ti volevo chiedere se l’esasperazione, nel gol dell’Inter, di tenere una difesa così alta è stata dettata da una decisione oppure da un errore individuale di Ndicka.
"No, non abbiamo mai fatto questo tipo di situazione. Non ci siamo mai comportati così: non abbiamo mai fatto il fuorigioco in quel modo. Probabilmente, all’inizio della partita non c’era la misura giusta, anche perché non c’erano i presupposti per farlo. Infatti, quasi l’abbiamo recuperato su Bonny al momento del tiro, nonostante fosse partito con tantissimi metri di vantaggio. Va beh, è stato un episodio, ma credo che poi il risultato sia stato determinato anche dal fatto che ci è mancata la forza nel tiro, la precisione nella conclusione, perché siamo arrivati tante volte in condizioni per poter chiudere l’azione in modo determinante. Anche questo è il motivo per cui non siamo riusciti a pareggiare la partita".

Come falso nove, che certezze ti dava in più rispetto magari a Dovbyk o Ferguson?
"Sicuramente a livello di condizione. Sono giocatori – lui, Pellegrini e Dybala – che si sono allenati molto bene e stanno molto bene. Il gol preso subito all’inizio ha un po’ scompaginato la possibilità di fare un altro tipo di partita, però è anche vero che loro sono tre palleggiatori che potevano comunque mettere in difficoltà l’Inter. È chiaro che, dovendo poi inseguire, nel finale sono entrati altri tipi di giocatori, però credo che loro abbiano fatto bene, tutti e tre. Hanno fatto una buona partita. Il primo tempo era più equilibrato perché l’Inter era più fresca, ma il secondo tempo è stato anche il frutto della prestazione del primo".

In questo momento della stagione, oggi, contro quest’Inter, si può uscire da questa partita dicendo la squadra c’è?
"Sì, questo conta molto di più, anche se siamo chiaramente dispiaciuti di non aver fatto almeno risultato. Però, magari, a differenza di altre volte, ci sono delle sconfitte che pesano più di certe vittorie. Questa è una di quelle, sicuramente".

Su Bailey 
"Ha fatto uno spezzone di partita, ha caratteristiche che sicuramente ci torneranno molto utili. Poi è un giocatore che chiaramente va inserito: deve entrare in una squadra che gioca insieme da qualche mese. Lui non aveva ancora fatto una partita, neanche di venti secondi, e l’ha fatta oggi, è stata la prima. Da qui in avanti, però, siamo convinti che tutti ci possano dare una mano".

Gasperini in conferenza stampa

La Roma non ha giocato male...
«Le partite durano 90 minuti. Abbiamo preso un bruttissimo gol che ci ha condizionati. C’era il rischio di disunirci, con l’Inter che è forte e veloce, ma abbiamo preso le misure. Negli spogliatoi c’era fiducia di poter fare un buon secondo tempo, ma è andata così. La differenza è stata tutta nelle conclusioni: ci è mancata forza, precisione e cattiveria sotto porta».

Come si allena questa precisione?
«Abbiamo tirato 11 volte in area, è un dato molto alto. Rivedremo le situazioni, ma esco da qui molto dispiaciuto: il risultato non ci sta. Sono fiducioso, abbiamo tante soluzioni soprattutto in attacco. Aver tirato così tanto contro l’Inter è un segnale importante».

Ve la siete giocata alla pari.
«Rimaniamo dentro la partita: l’Inter è molto forte. Ora siamo più convinti, ci siamo misurati con una grande squadra italiana ed europea. Dobbiamo però migliorare qualitativamente, mantenendo questa intensità».

Bailey?
«Abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo per pareggiare. Ho avuto l’ok dallo staff medico: poteva darci caratteristiche diverse e dobbiamo ancora scoprirlo. Vedremo che condizione avrà, è stato fuori a lungo. Può fare degli spezzoni e ci sarà utile».

Le sconfitte sono arrivate all’Olimpico.
«Sono poche tre partite, ma contro il Torino e oggi si potevano raddrizzare: non le vinci, ma neanche le perdi. Questo deve essere un nostro obiettivo. Spesso le altre squadre fanno risultato nel finale: ci siamo andati vicino, ma la squadra deve imparare a rimettere in piedi la partita per non perdere. Oggi non meritavamo la sconfitta: dobbiamo crescere, e possiamo farlo. La differenza la fa solo l’esecuzione nel calciare».