Boniek: "La Roma del 1985-86 è la più forte squadra con cui abbia mai giocato. Con i giallorossi ottimi risultati giocando anche in difesa". VIDEO!

02.05.2020 08:21 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture

Zbigniew Boniek, alla Roma dal 1985 al 1988, è stato protagonista ieri del programma #CasaSkySport in onda su Sky.

Hai ricoperto tanti ruoli in carriera.
"Si, ho fatto la seconda punta, anche la prima punta, nella Roma ho fatto anche il libero, battendo anche la Juventus quando ho giocato là. Giocare in difesa è bello. Prima il calcio era diverso, ora si cambia più difficilmente ruolo".

Lewandowski è il miglior giocatore polacco? O sei ancora tu?
"Bella domanda, non ho nessun problema a dire che Lewandowski è il miglior giocatore della Polonia, o comunque tra i migliori, Sicuramente è il miglior attaccante. Poi è un bravo ragazzo, molto intelligente e disponibile. Diciamo che lui è il migliore di sempre, però la mia bacheca rimane ottima".

È vero che sarebbe voluto andare alla Roma prima della Juve?
"Si, era tutto fatto, solo che la Roma non riuscì a mettersi d'accordo col governo polacco per il trasferimento e si è fatta avanti la Juventus. Abbiamo quindi deciso di rimandare, avevo già deciso di andare alla Roma dopo la scadenza di contratto con la Juventus e così è stato. Sono contento della mia scelta e infatti sono rimasto a Roma".

Un aneddoto legato alla Roma?
"Ce ne sono molti. Il mio impatto a Roma è stato fantastico, venivo da tre anni alla Juve di ferrea disciplina e il primo giorno di ritiro con la Roma il mister dice di fare un po' di corsa lenta e questa corsa diventava piano piano un camminata. Io invece ho continuato a correre e dopo un po' mi sono accorto che vicino a me non c'era nessuno. Ho giocato in una Roma fantastica, il primo anno lì con campioni come Conti, Pruzzo, Graziani eravamo una squadra fortissima, potevamo vincere lo scudetto, ma purtroppo Eriksson ha perso tempo a inquadrare la squadra. La squadra migliore con cui ho giocato è proprio la Roma del 1985-86".

L'ha stupita poi l'evoluzione di Eriksson?
"No. All'epoca era giovane, subiva un po' la personalità dei giocatori forti, ma si vedeva che era bravo".

Tra Juventus e Roma?
"Nella mia carriera non ho mai detto niente contro la Juventus. Ero un po' critico sul fatto che la Juventus difendeva qualche dirigente che poi si è scoperto non fossero il massimo, ma si è diffusa la convinzione che io sia anti-juventino, Se giocano contro Juventus e Roma spero che vinca il migliore, certo se poi vince la Roma, stando qui, mi fa piacere".

Un giovane polacco di prospettiva?
"Ce ne sono parecchi, in Italia ci sono Zielinski, Milik, Szczesny, ce ne sono molti. C'era Piatek che è cresciuto a dismisura, per poi scivolare immediatamente".

Un consiglio per uscire da questo momento?
"Dobbiamo guardare avanti e capire come si può convivere col virus. Bisogna capire che occorre convivere col COVID, non possiamo restare a casa e far fermare il mondo, altrimenti la povertà farà più vittime della pandemia. Le imprese non possono stare ferme, i giovani non possono stare a casa, bisogna cercare di tornare alla normalità".