Boni: "Gasperini è un allenatore che punta dritto al sodo"

Boni: "Gasperini è un allenatore che punta dritto al sodo"Vocegiallorossa.it
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Oggi alle 00:00Interviste
di Redazione VG

Loris Boni, ex calciatore della Roma, con esperienze da allenatore in Norvegia, è intervenuto alla trasmissione “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport 101.5 FM, condotta da Massimo D’Adamo.

Due partite e due sconfitte per l’Italia contro la Norvegia, sette gol subiti, uno solo fatto. Come spiegare questo enorme divario?
“Personalmente non sono rimasto sorpreso. La Norvegia ha un buon gruppo composto da giocatori che creano una sinergia e, in questo momento, possono far male a qualunque squadra. Tieni conto che loro non vanno ai Mondiali da piu di 20 anni e lentamente sono migliorati. Domenica sera, purtroppo, la nostra nazionale ha subito questa sconfitta pesante. La mia idea? Non vedo un gruppo, un'attaccamento alla maglia come per i norvegesi. Ho come l'impressione che i nostri giocatori si preoccupino piu dei loro club. Ogni allenatore è libero di fare le proprie scelte, però non riesco a vedere un gruppo capace di fronteggiare le difficolta insieme. Generalmente parlando, invece, attualmente, il calcio italiano è molto povero a livello tecnico”.

Cambiano i CT, ma la musica è sempre la stessa.
“Secondo me, l'allenatore deve creare un gruppo, trasmettere principi e regole che sono indispensabili, oltre a una certa qualità ovviamente. Una volta l'Italia aveva un buon reparto difensivo. Ora forse si pensa di più a costruire, piuttosto che a distruggere quello che fanno gli avversari. Penso che sarebbe utile fermarsi e ricominciare da capo, anche se oggi nel nostro calcio manca una certa tecnica individuale. Un altro segnale evidente è la mancanza di dribbling, che invece i norvegesi riescono a realizzare con facilità”.

Eppure la tecnica individuale è sempre stata una caratteristica peculiare dell'Italia. Vedi il Mondiale del 2006, con Del Piero come alternativa  a Totti, e tanti altri giocatori di qualità in tutti i reparti.
“Ci mancano quei giocatori che possono dare qualche cosa in più nell'altra meta campo. La condizione attuale del nostro calcio, per niente ottimale, è anche influenzata dalla presenza di troppi stranieri, i quali non sono nemmeno quei grandi campioni che ci si aspetterebbe. Sarebbe utile dare spazio ad alcuni giovani, magari anche solo per valutarli”.

Cosa pensi del primato della Roma?
“Non mi sorprende l'operato di Gasperini, perché io lo conosco bene, anche a livello personale. La Roma ha fatto una grande scelta, considerando che dovevano sostituire Ranieri. È un'allenatore vecchia maniera come Ranieri, che spesso ha fama di essere antipatico, cosa che non è affatto vera. È un allenatore reale, che punta dritto al sodo, con delle idee personali che col tempo si adattano ai giocatori, magari dopo qualche sconfitta immeritata, come è capitato a San Siro. È riuscito a compensare la mancanza di due attaccanti, che non sono riusciti a completare un certo tipo di lavoro, responsabilizzando alcuni elementi del centrocampo anche ad un lavoro offensivo. Questo primato dobbiamo godercelo momento per momento, perché ogni partita è una storia a se”.

Com’è la Cremonese quando gioca in casa?
“La Cremonese è una squadra ostica. Ho seguito le sue partite. Se la si lascia giocare può creare difficoltà, quindi non va sottovalutata. Ha una buona difesa, un buon centrocampo e in attacco ha Vardy che, nonostante una veneranda età, corre ancora come un ragazzino. Comunque, penso che la Roma di Gasperini sappia già che a Cremona non deve rilassarsi”.

Ci sono voci di mercato che riguardano 2 giovani, Baldanzi e Pisilli, che potrebbero essere ceduti a gennaio.
“Dovendo effettuare necessariamente un sacrificio, mi priverei di Baldanzi, visto il suo tipo di gioco coperto. Il problema di Pisilli è la sua mancanza di posizione presso l'allenatore, la possibilita di far vedere che sta crescendo. Ha segnato in nazionale, vero, però manca di continuità. Questo infastidisce Gasperini, perché lui osserva anche i giovani, non trascura nessuna delle risorse a sua disposizione. Il problema è tutto di Pisilli, la Roma lo sta solo aspettando”.

Intanto, Haaland segna gol a valanga…
“La storia è nota. Lo segnalai a Trigoria quando era poco più che adolescente. Consigliai di andarlo a vedere, facendo una dettagliata descrizione. Non chiesi nulla in cambio. Lo feci per la soddisfazione di vederlo magari giocare con la mia ex squadra. Non so se mandarono qualcuno a visionarlo  o se lo valutarono non interessante. So solo che è stata una grande occasione sprecata”.