Bonetti: "Ecco come andò nel 1984. La Roma può eliminare il Liverpool"

15.04.2018 10:50 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Teleradiostereo
Bonetti: "Ecco come andò nel 1984. La Roma può eliminare il Liverpool"
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L'ex romanista Dario Bonetti è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo.

C’è qualcosa che non è stata detta di quel Liverpool-Roma?
"È stato detto e scritto tanto. La sensazione più forte è che quella sconfitta è stata vissuta come un lutto e più passa il tempo e peggio è, è stata un’occasione persa che segna la carriera di tutti. Il dispiacere è non essere riusciti a dare una gioia così grande ai tifosi".

Arrivare in quello stadio, con questa attesa, che effetto fece a voi?
"L’esperienza è fondamentale, arrivavamo dal completo isolamento fino ad arrivare alla bolgia totale. Sono passati dei minuti che abbiamo perso per poterci adattare".

C’è stato anche il ritiro…
"Non ci sono scuse, l’abbiamo persa noi e basta. Più di qualcuno è arrivato scarico ad inizio partita".

Il primo rigore lo doveva battere Graziani poi il Liverpool sbagliò e tirò Di Bartolomei. È stata una mossa giusta?
"Andò così. Nei supplementari sono usciti Pruzzo e Cerezo che erano fondamentali, Falcao aveva problemi fisici e loro erano Campioni del Mondo e dovevano dare l’esempio".

È stata gestita bene la lotteria dei rigori?
"Ci sono dei momenti in cui bisogna fare delle scelte e se sono giuste o sbagliate lo sai dopo, Ciccio stava già andando verso il dischetto e poi è tornato indietro. Dal punto di vista psicologico non è il massimo".

Nel momento del ritiro Liedholm come preparava la partita? Che cosa avete fatto?
"È stato un maestro, la fortuna di tanti giovani che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui e che sono cresciuti. Finito il campionato 3-4 settimane prima e per riempire quel tempo siamo andati in montagna 15 giorni e abbiamo lavorato sul piano fisico e tattico, c’è stato troppo tempo, se organizzavamo qualche amichevole che avremmo potuto vivere sarebbe stato meglio".

Il mago era presente?
"No, non scherziamo. A Trigoria avevamo l’amicizia con Mario Manzi, ma non l’ho mai visto".

La sequenza dei rigori come è stata stilata?
"Liedholm era molto presente e viveva molto il momento. C’erano giocatori di esperienza che avevano abitudine a tirare i rigori. Lui aveva lasciato la possibilità di scelta, discutendo coi giocatori, su chi volesse andare per primo o per ultimo".

Vi siete mai chiesti se poteva finire in maniera diversa in un altro stadio?
"Anche nel passato recente ha dimostrato che non è così determinante. Tutte le partite vanno giocate e il calcio è bello perché le partite sono tutte diverse. Abbiamo visto Roma-Barcellona e le cose straordinarie che ha fatto la Roma e speriamo che continuino così perché tutto può succedere".

La Roma di oggi ha la possibilità di eliminare il Liverpool?
"Si, può succedere di tutto. La Roma non ha solo giocato una grande partita contro il Barcellona ma anche lì ha giocato bene. Ha grande qualità tecniche e fisiche, è organizzata. Ora trovi grandi squadre e i particolari fanno la differenza".

Si aspettava un risultato così da un esordiente come Di Francesco?
"Arrivare in una città come Roma non è facile e mi sembra che è uno che la sa lunga, è un grande tecnico".

Quale consiglio darebbe alla Roma ora?
"Di preparare la partita come ha fatto contro il Barcellona, con grande autostima e carattere. Si deve puntare ad arrivare in finale, giocarla".

Che saluto mandi a Righetti?
"Era un grande giocatore e poteva ottenere di più. Gli voglio bene e mi dispiace che non abbiamo potuto vivere un’esperienza esaltante".

Non sarebbe stato meglio uscire col Dundee?
"Giocare una finale è sempre motivo di orgoglio, sarebbe stato molto più umiliante uscire con loro".

Il derby?
"Li asfaltiamo! A chi mette quella maglia nasce un feeling. Forza Roma!".