Udinese-Roma 1-0 - Da Zero a Dieci - Le parole di Di Francesco, le dichiarazioni di due anni fa di Spalletti e l'incognita VAR
0 – Motivi per giocare a ritmo così ridotto. Un freno a mano costantemente tirato che non trova giustificazioni né con la sosta, né con il Real Madrid. Se non si cambia rotta, quest’anno la Champions sarà difficilissima da raggiungere.
1 – Il consiglio all’Ifab. Rivedete il protocollo Var poiché il non utilizzo (il mancato rigore su Pellegrini) crea più danni della grandine. Quando viene utilizzato, incredibilmente gli errori si correggono e le polemiche si affievoliscono. Il progresso.
2 - “Per prendere il nostro stemma siamo poco allupati, si corteggia un po’ la situazione. C’è anche a chi garba che si faccia in un altro modo. Bisogna essere più cattivi e velenosi, ma quando si creano queste occasioni bisogna far gol”. Sono passati due anni dallo scialbo pareggio di Empoli (0-0), con l'allora tecnico Luciano Spalletti che a fine gara commentò in questo modo, lasciando intendere la poca propensione della Roma a mordere e a concludere, preferendo un lungo, e infruttuoso, corteggiamento. Non è che sia cambiato molto, nel frattempo.
3 – Le sconfitte contro squadre invischiate nella lotta per non retrocedere. Bologna, Udinese e SPAL gridano vendetta e non sono 4 solo per la straordinaria parata di Olsen su Giaccherini, all’ultimo minuto del match contro il Chievo.
4 – Alle dichiarazioni di Di Francesco a fine gara. Poco determinata la squadra, poco determinato il mister. Almeno davanti alle telecamere.
5 – Olsen, Florenzi, Manolas, De Rossi e Dzeko. Con 5 titolari out, la Roma si è avvolta nei suoi problemi. Più che i giocatori, sono mancati in alcuni frangenti gli uomini. La personalità.
6 – Meritano la sufficienza Pellegrini, El Shaarawy (per essere stato il più attivo e voglioso, non certo per il suo poco cinismo sotto rete), Kolarov e Mirante. Tutti gli altri sono stati avvolti da un’improvvisa, e deprimente, mediocrità. Perché?
7 – Ha unito voglia e brillantezza. Tra i pochi a salvarsi, il numero 7 giallorosso Lorenzo Pellegrini è la nota lieta di questa prima parte di stagione. Non bisogna spostarlo da quella posizione. Per nessun motivo.
8 – Il minuto della migliore azione della Roma. El Shaarawy per Cristante, subito in verticale per Pellegrini che, di tacco, serve ancora il Faraone che, proponendosi in profondità, riceve palla ma tira in maniera troppo blanda. Pochi scambi, rapidi e uomo liberato per la conclusione. Una chimera.
9 – I tiri in porta della Roma contro i due dell’Udinese. Messa così, sembra che una maledizione abbia colpito i giallorossi ieri. In realtà, sono stati quasi tutti tiri innocui, i classici tiri dello zero a zero.
10 – Il numero di maglia di de Paul. Giocatore elegante ma, allo stesso tempo, di sostanza. Se poi gli si consente di scorrazzare libero tra i prati contrastandolo con i guanti bianchi diventa tutto più complicato.