Che fine ha fatto - Gabriel Heinze

19.04.2020 19:33 di  Alessandro Pau   vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Alessandro Pau
Che fine ha fatto - Gabriel Heinze
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© foto di Alberto Fornasari

Dopo aver giocato al fianco di giocatori del calibro di Messi, Cristiano Ronaldo e Ronaldinho, uno dei pochi nel riuscirci, Gabriel Ivàn Heinze, nell’estate del 2011 si trasferisce a Roma a parametro zero. Con i giallorossi resta per una sola stagione, in cui colleziona 32 presenze totali e 0 gol: con questo dato, la maglia della Roma resterà per sempre l’unica con la quale el Gringo non hai mai segnato neanche un gol nella sua lunga carriera. Il 10 agosto, nonostante avesse ottenuto il rinnovo automatico per un’altra stagione al raggiungimento delle 25 presenze, decide di rescindere il proprio contratto per tornare in patria al Newell’s Old Boys, società che lo aveva lanciato nel mondo del calcio, con al seguito la sua famiglia composta dalla moglie e dai tre figli Gustavo, Hernán e Sebastián. Con la squadra di Rosario gioca due stagioni, per poi ritirarsi definitivamente dal calcio nel 2014. Con la squadra allenata dal Tata Gerardo Martino riesce nell’impresa di portarla da essere una squadra in lotta per la salvezza a vincere il Torneo Final 2013 fino a giocarsi la semifinale di Copa Libertadores del 2014, persa con l’Atletico Mineiro di Ronaldinho, poi campione della competizione.

Nell’estate del 2015 viene chiamato dal Godoy Cruz per allenare la prima squadra, nonostante non avesse ancora ottenuto il patentino da allenatore. Per questo motivo è stato vittima di tante critiche da parte della stampa e dai tifosi, los hinchas del Godoy Cruz, anche perché i risultati faticavano ad arrivare. Non essendo in possesso dell’abilitazione per allenare, inoltre, era costretto a seguire le partite della sua squadra dalla tribuna, non potendosi sedere in panchina. Nell’ultima partita in cui Gabriel Heinze è stato il tecnico del club, i tifosi hanno esposto uno striscione che recitava: “Grazie Heinze, ma abbiamo bisogno di un allenatore col patentino”.

Chiusa la parentesi col Godoy Cruz, per Gabriel Heinze si spalancano le porte dell’Argentinos Juniors, storica società che era però retrocessa in Segunda Division B e aveva bisogno di un’immediata risalita nella massima serie nazionale. Stavolta con regolare abilitazione per allenare, trascina i suoi ad una cavalcata eccezionale, culminata con una promozione con ben 4 giornate d’anticipo. Al termine della stagione, l’Argentinos Juniors si attesterà prima in classifica con 88 punti, frutto di 25 vittorie (record del campionato), 13 pareggi e sole 6 sconfitte (anch’esso record), oltre ad avere il miglior attacco (61 gol segnati) e la miglior difesa (24 subiti).

Dopo aver riportato l’Argentinos nella massima serie, viene ingaggiato dal Vélez Sarsfield, altra storica e gloriosa società della nazione sudamericana. Si accasa ai biancocelesti sul finire del 2017 firmando un contratto di 3 anni. L’entusiasmo di Heinze al suo arrivo nel nuovo club ha contagiato tutto l’ambiente, nonostante il rigido regolamento imposto dal Gringo ai suoi giocatori, in cui compaiono divieti come quello di giocare alla Playstation o di limitare l’uso dei cellulari. Al Vélez subentra a campionato in corso a Omar De Felippe, esonerato per avere ottenuto solamente 14 punti nelle prime 12 giornate di Superliga. La squadra affidata ad Heinze è quindi in cerca di punti per la salvezza. Il Vélez si salva, e lo fa dignitosamente con 38 punti che gli valgono il quattordicesimo posto su una classifica di 28 compagini, arrivando addirittura a -3 dalla qualificazione alla Copa Sudamericana. Nel 2018/19 guida quindi la compagine dall’inizio alla fine. La sua mano si vede, e infatti il Vélez si piazza al sesto posto finale, stavolta su un campionato di 26 squadre, ottenendo il pass per la Copa Sudamericana.

Nel mercato in vista della nuova stagione, Gabriel Heinze decide di acquistare Fernando Gago, con il quale aveva condiviso l’esperienza sia al Real Madrid che alla Roma, oltre che con la Selección Argentina. L’ex Boca Juniors soffriva però da tempo di un forte dolore al tendine d’Achille, per questo era stato preso solo con lo scopo di fare da chioccia ai più giovani. Dopo 9 giornate di campionato, però, grazie al buon rendimento in allenamento, Heinze decise di mandarlo in campo dal primo minuto, dichiarando poi in conferenza stampa: "Non capisco più nulla di questo calcio. Sono rimasto totalmente sorpreso da Gago. È un esempio. Al di là dell'amicizia che abbiamo, visto che sono il suo allenatore, mi congratulo con lui e sono molto felice".

In questi anni il campionato argentino sta subendo una riforma per arrivare ad un campionato più piccolo, per questo nella stagione 2019/20 le squadre sono state ancora diminuite, stavolta a 24. Nelle 23 giornate disputate il Vélez di Heinze si è piazzato al terzo posto, tornando in Copa Libertadores dopo anni di assenza, grazie ai 39 punti conquistati. Nella conferenza stampa che ha preceduto l’ultima giornata di campionato contro il Santa Fè, el Gringo ha dichiarato di lasciare la panchina del Vélez: “Sarà la mia ultima partita qui. Questo club s’è preso un pezzo del mio cuore e mi ha dato molto di più rispetto a quanto potessi dargli io”.

Quello in questione, è il campionato terminato nella prima settimana di marzo del 2020, in cui il Boca Juniors è riuscito a superare gli eterni rivali del River Plate proprio all’ultimo turno, vincendo così il titolo. Titolo che, di diritto, spetta anche a Daniele De Rossi che, con la maglia degli xeneizes, ha disputato 5 partite in questo torneo. In una conferenza stampa, Gabriel Heinze ha parlato così del centrocampista di Ostia, dopo aver appreso la notizia che avrebbe giocato con il Boca: "Stimo molto Daniele perché fu uno dei giocatori che mi accolsero quando ero alla Roma. È un uomo straordinario, uno dei migliori professionisti che abbia mai visto. Quasi mi vergogno a parlare di lui come giocatore. Sono molto contento, non vedo l’ora di vederlo e abbracciarlo. Queste cose fanno molto bene al Boca e al calcio argentino perché è un piacere vederlo. Gli direi godersi questa esperienza perché questo è un calcio davvero bello”.

Sul piano tattico Heinze ha fatto molto parlare di sé per la grande somiglianza al gioco offensivo del Loco Bielsa. Come lo stesso ex giallorosso ha dichiarato, “Bielsa è per me il miglior allenatore del mondo”. Parole che non derivano solo da una conoscenza approssimativa, ma dal fatto che da giocatore Heinze è stato allenato dal tecnico argentino in occasione dell’Olimpiade di Atene 2004, vinta dall’Albiceleste, in una squadra in cui figuravano anche un altro ex giallorosso come Burdisso e Carlos Tevez. L’Apache, in una recente intervista, ha rincarato la dose affermando che “Heinze sarà il nuovo Bielsa. Lo dico perché conosco l’uomo e il professionista”. Inoltre, i destini dei due sembrano incrociarsi più volte, visto che entrambi hanno avuto a che fare con il Marsiglia, il Newell’s Old Boys e il Vélez Sarsfield.

Oltre al calcio offensivo, uno degli aspetti caratterizzanti di Marcelo Bielsa è il suo essere fumantino e spesso sopra le righe, e Gabriel Heinze ha già lasciato qualche traccia di questo carattere. Infatti, dopo la vittoria ottenuta dal suo Vélez per 1-0 contro il River Plate il 24 febbraio del 2018, si è presentato in conferenza stampa dicendo una solamente: “Chiedo scusa, ma non rilascerò dichiarazioni. Questo trionfo è dei giocatori e sono loro che devono parlare. Che parlino loro”. Interessante anche il suo rapporto con Diego Armando Maradona. El Pibe de Oro nel suo libro ha inserito Gabriel Heinze nelle dediche, e in occasione della recente sfida tra il suo Gimnasia la Plata e il Vélez ha dichiarato che secondo lui el Gringo avrebbe tutte le carte in regola per poter un giorno allenare la nazionale argentina.