Che fine ha fatto - Emerson

10.05.2020 20:17 di  Alessandro Pau   vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Alessandro Pau
Che fine ha fatto - Emerson
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© foto di Federico De Luca

Quattro stagioni in giallorosso, oltre 100 presenze, uno Scudetto e una Supercoppa Italiana: non si può di certo dire che Emerson Ferreira Da Rosa, il protagonista odierno di Che fine ha fatto, non abbia lasciato il segno nella Capitale. Nel bene e nel male, considerando anche il brusco addio avvenuto nell’estate del 2004, con il quale ha distrutto l’ottimo rapporto che aveva instaurato con la calda tifoseria giallorossa.

Un rapporto che nasce nell’amichevole estiva contro l’AEK Atene, terminata 0-0, in cui viene presentata la Roma 2000/2001, quella del terzo Scudetto. A quella partita, Emerson non prende parte, perché, dopo essere sbarcato nella Capitale per 22 milioni di dollari dal Bayer Leverkusen, si rompe il legamento del crociato del ginocchio sinistro, evento che lo terrà fuori fino a gennaio del 2001. Gli infortuni, purtroppo, saranno un tema costante nel corso della sua carriera. Nonostante questo, i 70.000 sugli spalti dell’Olimpico salutano a gran voce il Puma, facendolo cadere in un copioso pianto. La sua avventura in giallorosso procede a gonfie vele dopo l’esordio del 28 gennaio nel 3-0 contro il Napoli, vincendo i due trofei sopracitati e alzando notevolmente lo spessore del centrocampo giallorosso. Le cose, però, nel 2004 iniziano ad incrinarsi, fino ad arrivare alla funesta estate che lo porterà alla Juventus.

La trattativa che lo porta in bianconero infiamma Roma per due mesi, ma l’esito non è mai stato in discussione. Il brasiliano spiega che dietro a questa decisione ci sono problemi di depressione e quindi cambiare aria e ritrovare un allenatore che stima come Fabio Capello lo avrebbe aiutato. Questa scelta fa infuriare il tifo giallorosso che d’ora in poi lo additerà come un mercenario e un traditore. In bianconero vive il biennio più buio del calcio italiano, in cui la sua Juventus vince due Scudetti poi tolti a seguito dello scandalo Calciopoli. Quando il club viene retrocesso in Serie B Emerson partecipa al grande esodo e si trasferisce al Real Madrid, insieme al suo mentore Capello e al neo Campione del Mondo e Pallone d’Oro Fabio Cannavaro.

Con i blancos fa fatica ad emergere, restando in ombra per tutta la prima parte di stagione. Sul finale prende confidenza con l’ambiente e diventa un cardine del centrocampo che si laureerà Campione di Spagna. Terminata l’esperienza col Real Madrid viene richiamato in Italia, dal Milan, dove resta per due anni. Anche questo trasferimento non passa inosservato, come d’altronde è successo spesso nella sua carriera: infatti, il presidente dei blancos, all’epoca Ramon Calderon, cambia idea ad accordo fatto per poi tornare sui suoi passi dopo qualche giorno. In maglia rossonera resta per due stagioni, ottenendo 40 presenze e nessuna rete. La sua fortuna è quella di capitare nell’ultimo grande Milan, quello capace di vincere la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club, trofei che aggiunge alla sua personalissima e folta bacheca, nella quale manca però il pezzo più importante, il Mondiale con la Seleçao: di questo ne parleremo tra poco. Chiusa la parentesi rossonera torna in patria, al Santos, dove ottiene solamente una decina di presenze prima di appendere le scarpe al chiodo, non definitivamente, nel 2009 all’età di 33 anni.

Come anticipato, il Mondiale è il grande rammarico di Emerson, come lui stesso ha affermato in un’intervista. Ma a dirla tutta, Emerson il Mondiale lo avrebbe vinto, e anche con la fascia da Capitano al braccio. Infatti era proprio lui il Capitano designato nella spedizione verdeoro per il torneo del 2002 in Giappone e Corea del Sud. Il destino, però, ha voluto che a ridosso della competizione si infortunasse alla spalla in un allenamento in cui si era messo a fare il portiere. Risultato? Estromesso dalla lista dei 23 convocati in favore di Ricardinho e fascia recapitata sul braccio di Cafù, che il 30 giugno 2002 a Yokohama alzerà la quinta e ultima Coppa del Mondo verdeoro. Partecipa anche al Mondiale del 2006, ma il suo Brasile viene eliminato ai quarti di finale per mano della Francia, sconfitta poi in finale dall’Italia.

Nel 2010 inizia la sua carriera post-ritiro, districandosi in diversi impieghi. Inizia un corso da direttore sportivo, che come vedremo sfrutterà in futuro. Il suo rapporto con i Mondiali resta sempre conflittuale, visto che in quell’estate lavora come commentatore televisivo per TV Bandeirantes, una televisione brasiliana, in occasione della spedizione sudafricana, al fianco di Vampeta e Denilson. Anche in questa occasione il Brasile termina la propria corsa ai quarti di finale, stavolta per mano dell’Olanda, anch’essa sconfitta poi in finale.

Il 26 marzo del 2012 viene annunciato come assistente tecnico di Vanderlei Luxemburgo, allenatore del Gremio, facendo così ritorno nella prima squadra della sua carriera. Dopo un anno, nel maggio del 2013, lascia l’incarico. Il 3 novembre del 2015, invece, annuncia a sorpresa di aver firmato con il Miami Dade, società della quinta serie statunitense, con il doppio ruolo di giocatore e dirigente. Vince il campionato da imbattuto e sale in quarta serie, lasciando il campo per dedicarsi solo alla parte amministrativa, lavorando al fianco di Fabio Simplicio e Joao Paulo Fernando Marangon, in altre parole il fratello minore dell’ex portiere giallorosso Doni.

La grande passione di Emerson è però la scuola calcio fondata nel 2011. Ufficialmente il 17 gennaio di quell’anno fonda la Fragata Futebol Club, nel suo paese natale, Pelotas, nello stato di San Paolo. "Ho fatto l'investimento da solo: il centro tecnico ha alloggi, tre campi da calcio, tre spogliatoi, una palestra e un dipartimento medico. Ci sono 20 impiegati. Ci sono 80 ragazzi nelle categorie dai 13 ai 17 anni, ma mi espanderò a 100. Quindi, voglio sfruttare la mia esperienza e i miei contatti per metterli nei club. Questo è già successo con Douglas, un difensore che è andato a Vitória", ha rivelato in un'intervista del 2012 con il reporter Hector Werlang, da iG Portal.

Il suo legame con Roma è rimasto forte, tanto che nel 2013 il suo Fragata FC sottoscrive un’affiliazione con la società giallorossa. "Era un anno e mezzo che stavamo parlando di questa cosa - ha infatti rivelato Emerson in un’intervista a tuttomercatoweb.com -. Ne avevo parlato anche con Baldini, poi abbiamo continuato con Sabatini. Dopo una visita di un osservatore della Roma siamo riusciti a raggiungere un accordo che potrà essere di mutuo vantaggio: hanno apprezzato il lavoro che facciamo coi ragazzi e abbiamo firmato questo accordo di cinque anni. Il Fragata è diventato un club satellite della Roma in Brasile. Cosa prevede questo accordo? Il diritto alla prelazione per la Roma su tutti i nostri ragazzi, che ora sono più di cento. Abbiamo tre squadre: Under 14, Under 15 e Under 17: la Roma avrà il diritto di portare in Italia i più promettenti e inserirli pian piano nel calcio italiano. La Roma ci aiuterà a livello economico, ma anche a livello di strutture".

L’affiliazione tra la Roma e il Fragata FC porta tre ragazzi nelle fila delle giovanili giallorosse. Il primo è Marciel Silva da Silva, centrocampista centrale classe ’95, che si allena per un anno quasi sempre con la prima squadra e che ottiene 4 presenze nella 65° edizione della Viareggio Cup, in cui segna anche un gol nel 3-0 inflitto dalla Roma allo Spartak Mosca. Gli altri due prodotti del vivaio del club di Emerson che approdano alla Roma sono Joao Pedro, attaccante esterno classe ’99, e Matheus Sum, centrocampista classe ’98. I due restano a Roma in prova per due settimane, per poi fare ritorno nella loro società d’origine. L’affiliazione del Fragata FC con la Roma è poi decaduta.

A Roma inoltre il Puma Emerson può contare su delle proprietà sulle quali ha investito nel corso degli anni, così come ha fatto nella sua Pelotas e a Porto Alegre. Nella Capitale, però, ha anche degli affetti. Si tratta della sua prima moglie, che vive insieme a Karolayne, la sua primogenita, nata nel 1997. A Roma sua figlia gioca a tennis (numero 1056 al mondo nella classifica WTA), ma il rapporto col padre non sembra essere dei migliori. Infatti, nel 2019 è stata ospite nel programma Domenica Live per spiegare che, nei precedenti tre anni, non aveva mai sentito Emerson. Nei giorni seguenti alla trasmissione, Karolayne ha però dichiarato di aver ricevuto una chiamata dal padre con il quale ha parlato a lungo. Oltre lei, Emerson ha anche un’altra figlia, nata nel 2008 dalla sua seconda moglie, che ora vive a Porto Algre.