Colantuono: "La Roma si può fermare, ma non è facile"
Il tecnico dell'Atalanta Stefano Colantuono ha parlato della sfida contro la Roma in programma domenica alle 15.00 all'Atleti Azzurri d'Italia:
VERSO LA GARA - “Non ho mai detto che domenica faremo le barricate. A Bergamo noi abbiamo perso pochi punti. La storia del carro armato? Una sciocchezza, una cosa goliardica che sicuramente era da evitare, ma Migliaccio non sapeva niente. La partita è abbastanza sentita per altri motivi ed io non starei a ricordare questo episodio".
LA ROMA - "Come si ferma la Roma di Garcia? Cagliari e Sassuolo ci sono riuscite anche se con fortuna, perché la Roma ha costruito tanto. Si può fermare, ma non è facile. La Roma sa difendere bassa e ripartire, cosa che gli anni passati non gli riusciva. È ben coperta e poi tenta le ripartenze. Difficilmente trovi la difesa della Roma messa male. È una squadra forte, che sa giocare bene, ha tantissima qualità. È forte in tutti i reparti. Può vincere lo scudetto, anche se dico che è ancora inferiore alla Juve, per rosa e abitudine a vincere. La Roma deve approfittare del fatto che non gioca in Europa e quindi si trova maggiori energie delle altre contendenti al titolo”, le sue parole ai microfoni di Centro Suono Sport.
Il tecnico ha parlato anche a Radio Manà Manà.
Come va a Bergamo? Stai vivendo delle belle stagioni?
"Stiamo facendo una buona stagione, ma no possiamo distrarci mai perché la seria A ha molte insidie, il pericolo è sempre dietro l'angolo. Non si può stare mai tranquilli nemmeno quando si hanno 16 punti come noi. Mi trovo molto bene a Bergamo: qui stiamo facendo ottime cose, ovviamente per il target della nostra realtà. L'anno in B abbiamo vinto il campionato facendo dei record, due anni fa siamo partiti dal meno sei e ci siamo salvati tranquillamente e l'anno scorso anche da meno due abbiamo fatto bene. Quest'anno siamo sulla buona strada. Qui mi trovo bene e ho un contratto. A me non risultano voci di un interessamento della Lazio, non mi ha contattato nessuno. Sono concentrato sulla mia Atalanta e sulla gara contro la Roma. L'Atalanta è la mia famiglia. La Dea è la mia mamma".
Cosa ti preoccupa della Roma?
"Contro i giallorossi bisognerà avere un atteggiamento importante. Il calcio è una cosa semplice: la Roma è una squadra forte che ci costringerà ad abbassare il nostro baricentro e provare a ripartire in velocità. Quando giochiamo contro una formazione più forte cerchiamo sempre di coprirci bene e ripartire in contropiede. Anche la Roma è una squadra che quando sta in difficoltà fa delle ripartenze con i suoi giocatori più veloci un'arma in più".
Ti ha impressionato l'allenatore della Roma Rudi Garcia e l'approccio che ha avuto sul campionato italiano?
"La cosa più bella che ha fatto Garcia è stata quella di riportare normalità. La sua squadra è stata ben costruita, con degli innesti intelligenti voluti dal tecnico, come Gervinho e altri acquisti funzionali al suo modulo di gioco. Credo che il segreto tattico di Garcia sia stato quello di riportare De Rossi davanti alla difesa. La Roma è una squadra che copre bene e riparte in velocità come farebbe una piccola della nostra serie A. Nonostante abbia vinto dieci gare di fila, resta un gruppo umile che non può pensare di rilassarsi un attimo, visto che le difficoltà possono arrivare contro chiunque nel nostro campionato".
Che idea ti sei fatto di Ljajic?
"Chi fa mercato a Roma lo conosco molto bene. Sabatini è un personaggio che sa il fatto suo. Se ha preso il serbo è perché crede fortemente in lui. Molto del futuro di Ljajic dipenderà dal ragazzo: lui ha un dono, ha talento e lo deve confermare solo sul campo e rientra in quel gruppo di giocatori che in futuro faranno parlare di loro".
Si parla molto di Bonaventura in chiave mercato, anche di un possibile accostamento alla Roma. Farà strada il ragazzo?
"Parliamo di un giocatore che se mantiene questo livello può arrivare lontano e ambire a club prestigiosi. Molto dipenderà da lui, perché se continua a fare cose importanti come quelle che sta facendo a Bergamo sarà una pedina fondamentale per il club che punterà su di lui. Per ora ce lo teniamo stretto però, perché ci serve ancora per questo campionato".
Alleneresti mai la Lazio?
"È normale il fatto che l'allenerei. Sono un professionista serio che va oltre queste cose. La mia famiglia è della Roma, come ben tutti ormai sanno, ma è scontato che domenica farò di tutto per vincere, sarei un ruffiano se dicessi il contrario. Poi quando la Roma gioca contro altre squadre o in Europa è normale che anche io faccia il tifo per i giallorossi. Da professionista è normale che allenerei la Lazio perché è una squadra importante, ma ripeto e sottolineo che ho un contratto con l'Atalanta fino al 2016 e qui sto molto bene. Il lavoro che stiamo facendo a Bergamo è qualcosa di importante. Sto bene qua e spero di fare felice ancora la mia gente dell Atalanta".
L'episodio di Migliaccio come l'hai vissuto?
"Era semplicemente una cosa goliardica. L'ho già spiegato più volte come la penso. Mi auguro solo che in vista della gara di domenica le due tifoserie si comportino bene, perché sono due tifoserie importanti che sostengono sempre la propria squadra e che non pensino a stupidaggini come il fatto del carro armato".