Horst Wein: "Luis Enrique è molto esigente. Il calcio italiano è rimasto al Medioevo" AUDIO!
Horst Wein, autore di libri sulla formazione dei giovani nel calcio e nello sport e tra gli ideologi del modello Barcellona, è intervenuto ai microfoni di Radio IES dicendo la sua sulla scelta della Roma di puntare su Luis Enrrique: "Non conosco Luis Enrique personalmente ma lo ammiro. Perchè dà l'esempio ai suoi atleti. Inizia una nuova èra per la Roma: anche chi crede di essere titolare deve dimostrare di avere la stessa voglia di Luis Enrique. Chi non ce l'ha sarà sicuramente escluso". Il discorso si è poi ampliato al rapporto tra il calcio italiano e i giovani: "In Italia manca un modello che permetta ai giovani di crescere. Il processo di crescita di un calciatore dura almeno 12 anni. Non posso dire che Guardiola abbia applicato i miei due libri parola per parola.
So che li ha comprati e che gli sono piaciuti e che sicuramente qualche spunto lo ha preso. A Barcellona rispettiamo i tempi dei ragazzi. Li aspettiamo perchè sono prodotti della natura. Non si possono accelerare questi processi con "aiuti" esterni. Noi vogliamo sviluppare la loro fantasia, la loro immaginazione, non si possono sfruttare. In Italia si pensa che il calcio si gioca innanzitutto con i piedi, invece parte tutto dalla testa. Siamo nel 2011, l'Italia è rimasta nel Medioevo".