Ghini: "Gasp non è solo un allenatore, è un progetto. Siamo ancora legati alla storia dell’Impero Romano, quindi pretendiamo il massimo ma serve pazienza"
 Vocegiallorossa.it
Vocegiallorossa.itIl popolare attore Massimo Ghini ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, di cui proponiamo uno stralcio.
Gasperini, è lui l’arma in più?
"Non è solo un allenatore, è un progetto e come tale va capito e aspettato. Qui c’è troppo isterismo. Siamo un pubblico meraviglioso, ma bisognerebbe essere più umani. Siamo ancora legati alla storia dell’Impero Romano quindi pretendiamo il massimo ma serve pazienza. Questa è una squadra che va costruita e mi sembra che le basi ci siano".
Eppure Gasp tutto era tranne che amato dalla piazza...
"Ma mica si prendono gli allenatori perché simpatici... L’importante è che siano bravi, non mi pare che gli altri siano dei comici consumati. Lui ha dimostrato di avere un grande senso di responsabilità e gestione. Questo i tifosi lo capiscono".
Tra l’altro, non sarebbe il primo antipatico di successo.
"Qui si è vinto poco, ma i tre scudetti li hanno portati un ungherese (Schaffer), uno svedese (Liedholm) e un friulano (Capello) che è mio grande amico. L’ultima coppa l’ha vinta Mourinho che non mi sembra Checco Zalone. Con la gente simpatica ci vai a cena, ma il calcio è altro. A Bergamo non è che Gasp facesse ridere i bergamaschi perché si vestiva da Pulcinella, eppure li ha fatti divertire".
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