VoceMondiale - Curiosità e aneddoti in giallorosso...l'Ecuador

15.06.2014 16:30 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
VoceMondiale - Curiosità e aneddoti in giallorosso...l'Ecuador
Vocegiallorossa.it
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport

Terzo Mondiale per la Tricolor che ha fatto del fattore altura il suo punto di forza. Imbattuto in casa (e sì che l'area rarefatta per chi non è abituato si fa sentire, così come le traiettorie del pallone che vola neanche fossimo dentro a Holly e Benji), ha ottenuto 0 punti in trasferta. In un girone che li vede confrontarsi con Francia, Svizzera e l'Honduras, l'Ecuador vorrà onorare la memoria di Chucho Benitez, morto in circostanze misteriose l'estate scorsa a Doha, in Qatar, dove aveva da poco firmato un contratto con l'Al Jaish. Il ct Rueda a nome di tutti aveva chiesto alla FIFA di ritirare eccezionalmente il suo numero 11 dalla lista, ma non è stato esaudito.

LA ROSA

PORTIERI: Maximo Banguera (Barcelona), Adrian Bone (El Nacional), Alexander Dominguez (LDU)

DIFENSORI: Gabriel Achilier (Emelec), Walter Ayovi (Pachuca), Oscar Bagui (Emelec), Frickson Erazo (Flamengo), Jorge Guagua (Emelec), Juan Carlos Paredes (Barcelona)

CENTROCAMPISTI: Segundo Castillo (Al Hilal), Carlos Gruezo (Stoccarda), Renato Ibarra (Vitesse Arnhem), Fidel Martinez (Tijuana), Cristian Noboa (Dynamo Mosca), Pedro Quinonez (Emelec), Luis Saritama (Barcelona), Antonio Valencia (Manchester United)

ATTACCANTI: Jaime Ayovi (Tijuana), Felipe Caicedo (Al-Jazeera), Jefferson Montero (Morelia), Joao Rojas (Cruz Azul), Enner Valencia (Pachuca), Armando Wila (Universidad Catolica).

IL MISTER - Reinaldo Rueda guida la Tricolor dal 2010, dopo aver riportato l'Honduras a un Mondiale. Insegnante d'educazione fisica, fa dell'organizzazione tattica il suo punto di forza. 4-4-2 o 4-2-3-1 gli schemi adottati per valorizzare al meglio le fasce, punto di forza dell'Ecuador.

GIOCATORI CHIAVE - L'ala del Man Utd Antonio Valencia, Cristhian Noboa e gli attaccanti Caicedo e Montero rappresentano le nuove speranze del calcio made in Ecuador. Insieme a loro gli evergreen Mendez e Walter Ayovi.

STORIA - Solo di recente l'Ecuador si è affacciato al grande calcio. La prima apparizione in una fase finale del Mondiale fu quella del 2002 in Giappone e Korea. Per qualche giorno, poiché furono avversari dell'Italia di Trapattoni, lo spauracchio anti Italia fu l'ala Ulysses De La Cruz, dipinto con la corsa di Conti, il dribbling di Garrincha e il piede di Beckham: si rivelò un giocatore modesto. Nel 2006 in Germania raggiunsero il loro massimo traguardo giungendo agli ottavi di finale. 

L'ECUADOR E LA ROMA - Byron Aldemar Moreno Ruales nel 2002 in occasione del Mondiale disputato in Giappone e Korea incrociò il destino della Roma e dell'Italia. L'ex arbitro ecuadoriano fu protagonista, con una direzione di gara alquanto sospetta, dell'eliminazione degli azzurri appannaggio delle Korea. Gli episodi più contestati furono l'annullamento del gol a Damiano Tommasi e l'espulsione per una presunta simulazione di Totti.