Scacco Matto - Napoli-Roma 1-1, troppi pezzi persi e nel finale crolla il fortino
Mertens risponde a El Shaarawy: al San Paolo è 1-1 tra Napoli e Roma.
LE SCELTE - Nonostante il provino positivo, Di Francesco non si fida e rinuncia a Florenzi, che va inizialmente in panchina: il terzino destro è Davide Santon, che completa la linea davanti a Olsen con Konstantinos Manōlas, Juan Jesus e Aleksandar Kolarov; Daniele De Rossi e Steven Nzonzi sono i due mediani, con Cengiz Ünder, Lorenzo Pellegrini e Stephan El Shaarawy alle spalle di Edin Džeko. Lorenzo Insigne e Arkadiusz Milik sono i due attaccanti scelti da Ancelotti nel suo 4-4-2.
ACCETTARE IL GAP - Ci sono sette punti di scarto in classifica tra Napoli e Roma e i giallorossi accettano il gap, non pretendendo di fare la partita al San Paolo ma aspettando gli azzurri nella loro metà campo. La squadra di Ancelotti, dal canto suo, non ha quasi alcun problema a palleggiare, trovando con molta facilità i giocatori alle spalle dei due mediani della Roma e non riuscendo a passare in vantaggio solo per problemi finalizzativi.
RISUCCHIATI - I giallorossi ovviamente giocano per ripartire, ma non con estrema verticalità: meglio fare un passaggio in più per muovere i difendenti avversari e aprirsi spazi migliori verso la porta di Ospina. Che è quello che succede in occasione del gol del vantaggio firmato da Stephan El Shaarawy, con i centrali risucchiati sulla parte sinistra del campo e il gioco ribaltato nell’area di rigore - anche grazie al movimento di Džeko che attira Raul Albiol, unico napolista rimasto al centro - dove El Shaarawy è completamente solo e batte il portiere di casa.
KO SULLA CAMPANA - Già prima dell’intervallo, De Rossi, importante nel primo tempo per saltare la prima aggressione del Napoli, alza bandiera bianca per un problema fisico e al suo posto entra Bryan Cristante: dopo il riposo i giallorossi rientrano con un 4-3-3 - con il neoentrato e Pellegrini ai lati di Nzonzi - che somiglia molto a un 4-5-1 con cui i giallorossi possono chiudere più linee di passaggio, ma che lascia Džeko isolato in avanti. Il bosniaco diventa rapidamente irraggiungibile ed è El Shaarawy a diventare la porta d’uscita dei - comunque rari - tentativi di ribaltamento. Il Napoli continua a premere rinunciando ai centimetri di Milik e passando a un assetto basato quasi totalmente sul pallone a terra, con Dries Mertens accanto a Insigne: quasi, perché il pallone alto per Callejón ha sempre una grande efficacia. Di Francesco si copre ulteriormente mandando in campo Alessandro Florenzi per Ünder, ma poi perde anche Manōlas al posto del quale entra Fazio, mentre Ancelotti aumenta lo sbilanciamento in avanti con Kévin Malcuit per Elseid Hysaj, prima di richiamare Marek Hamšík inserendo Piotr Zieliński, che va a sinistra al posto di Fabian Ruiz, che si sposta al centro. Il totale dominio nella metà campo avversaria del Napoli si concretizza solo al 90’ con il gol di Mertens che, sulla girata di Callejón, concretizza l’ennesimo traversone.