Roma-Milan 1-1 - Scacco Matto - Intelligenza e organizzazione, così i giallorossi stavano per avere la meglio

02.05.2023 10:15 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Roma-Milan 1-1 - Scacco Matto - Intelligenza e organizzazione, così i giallorossi stavano per avere la meglio
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Roma e Milan hanno pareggiato all'Olimpico per 1-1, con i giallorossi beffati dal gol finale di Saelemaekers 

LE SCELTE - José Mourinho propone il 3-5-2 con Abraham e Belotti in campo contemporaneamente e il trio Cristante, Matic e Pellegrini in mezzo al campo. Celik e Spinazzola agiscono ai lati mentre Kumbulla guida la difesa, con Mancini a destra e Ibanez alla sua sinistra.
Pioli risponde con il 4-2-3-1 con Krunic e Tonali in mezzo al campo e Bennacer nel nuovo ruolo di trequartista dietro a Giroud. Diaz e Leao gli esterni offensivi.

PRESSING - Il Milan prova, nei primi minuti, a mettere pressione ai giallorossi ma anche la squadra di Mourinho prova una leggera pressione, meno intensa di quella milanista, con Belotti, Abraham e Pellegrini a cercare di disturbare la costruzione avversari. Quando è Cristante a salire, allora Pellegrini ai abbassa sulla stessa linea di Matic in modo che rimangano in tre a portare la pressione alla costruzione milanista.

CRISTANTE IN DIFESA - L'infortunio di Kumbulla costringe Mourinho subito a un cambio: fuori il difensore albanese, dentro Bove che prende il posto di Cristante, il quale torna nel suo vecchio ruolo di difensore centrale, ricoperto spesso con Fonseca proprio per ovviare alle emergenze difensive.

BENNACER - La posizione del centrocampista del Milan crea qualche grattacapo alla Roma. A volte, viene incontro per aiutare la squadra di Pioli in fase di costruzione, in una zona del campo che lui conosce bene. Altre volte, invece, cerca di infilarsi tra le linee ed è proprio così che nasce la prima occasione del Milan: Roma in pressione con tutti e tre i centrocampisti e palla verso Giroud, marcato da Cristante. Il pallone scivola via senza che nessuno dei due riesca a toccarlo e, con Matic alto in pressione, Bennacer spunta dal nulla e porta palla sulla tequarti, controllato da Mancini.

LA FASCIA DESTRA BOLLENTE - Il secondo pericolo arriva, invece, dalla sinistra con la coppia Hernandez-Leao. Bove prova ad andare in pressione sul terzino francese così come Celik prova a macare l'esterno portoghese ma quando quei due combinano tra di loro è un'impresa fermarli, così come quando come Hernandez prende velocità va come un treno sulla fascia. Molto meglio Celik in fase offensiva. Diversamente dal solito, il turco gioca con efficacia in avanti, spingendo molto nel primo tempo e dando il via all'azione del gol di Abraham.

INTELLIGENZA E RICERCA DEGLI SPAZI - Per una buona mezz'ora, la Roma combina poco o nulla finché Matic non è scaltro nel vedere una zona di campo libera e buttarcisi: lasciando la posizione davanti alla difesa, il serbo si accorge che davanti a sé c'è una prateria lasciata dagli uomini di Pioli, saliti per andare in pressing. Matic riceve palla e dà il via all'azione che porta al tiro di Pellegrini a botta sicura, respinto clamorosamente da Abraham.

COSA VUOLE FARE LA ROMA - La squadra di Mourinho alterna momenti di buona pressione (in cui non si cerca il diretto recupero della palla ma si coprono le linee di passaggio con l'obiettivo di indurre all'errore l'avversario) ad altri in cui rimane bassa, chiude tutti gli spazi per forzare la giocata avversaria e recuperare palla. Una volta rientrata in possesso del pallone, la Roma cerca subito la verticalizzazione, portando il pallone in avanti il più rapidamente possibile per sfrutare eventuali mal posizionamenti della difesa milanista. I giallorossi lasciano, spesso, l'iniziativa al Milan, quindi,ma creano occasioni più nitide grazie alla capacità di rubare palla e di arrivare in porta con pochi passaggi.
E il gol di Abraham arriva proprio così, da un pallone recuperato da Celik (gran partita, la sua) con Abraham che poi si muove da bomber e conclude in porta da bomber. Peccato per il pareggio subito dopo, frutto di di una marcatura non inattacabile da parte di Spinazzola e di un errore di Rui Patricio.