Parma-Roma 2-0 - Scacco Matto - Il 4-1-3-2 e la poca lucidità della Roma

11.11.2019 22:30 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Parma-Roma 2-0 - Scacco Matto - Il 4-1-3-2 e la poca lucidità della Roma
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Brutta sconfitta della Roma che, al Tardini di Parma, perde 2-0 contro gli emiliani di D'Aversa.

LE SCELTE - Fonseca conferma la squadra reduce dalla gara contro Borussia Mönchengladbach. Unica novità, Spinazzola al posto di Santon. Rimangono in panchina Florenzi, Perotti e Ünder, con Zaniolo, Pastore e Kluivert dietro a Dzeko.
D'Aversa propone un 4-3-3 con il tridente composto da Kulusevski e Cornelius a supporto di Gervinho mentre la diga centrale è formata da Kucka, Scozzarella ed Hernani. 

AMPIEZZA - L'idea della Roma è di mantenere il possesso del pallone e di allargare la stretta difesa emiliana, giocando molto sulle fasce e cercando di spingere con i terzini. I ducali rimangono corti e compatti e, come preannunciato in conferenza stampa dal proprio allenatore, ogni tanto provano a salire per prendere alta la Roma, per evitare di schiacciarsi nella propria area di rigore.

CONDIZIONE FISICA - Il gioco degli emiliani viene favorito dalla poca brillantezza della Roma. Contro il Borussia Mönchengladbach, l'autogol di Fazio era arrivato dopo parecchi minuti nei quali i giallorossi avevano smesso di pressare sfilacciandosi e dando, così, la possibilità ai tedeschi di arrivare quasi indisturbati nei pressi dell'area, pur senza creare poi pericoli reali. Contro il Parma, la poca lucidità ha fatto sì che le azioni siano state a volte prevedibili e senza quella necessaria esplosività. E così Dzeko fatica a trovare posto e cerca la posizione migliore per tutto il primo tempo, mostrando però una lentezza di esecuzione che non gli appartiene. Zaniolo va a sprazzi ed è Kluivert a risaltare, mettendo in mostra proprio ciò che manca a suoi compagni: brillantezza, determinazione, fame, cattiveria e forza esplosiva. 

POSIZIONI - Nel calcio di Fonseca, la squadra deve essere in grado di scambiarsi spesso posizione. Soprattutto i trequartisti devono fare molto movimento e così possiamo vedere Kluivert venire molto incontro per ricevere il pallone e far partire l'azione da dietro. Pastore spesso si abbassa sulla linea mediana quando Mancini si abbassa a sua volta tra i due centrali difensivi per impostare da dietro ed eludere il pressing avversario. Nella ripresa, Zaniolo si accentra e si avvicina molto a Dzeko per lasciare spazio a Santon, che prova a spingere maggiormente mentre a tratti, in fase di possesso palla e senza dover uscire dal pressing avversario, è possibile vedere Mancini davanti alla difesa e una sorta di linea a tre formata da Zaniolo, Veretout (avanzato) e Kluivert con Pastore più alto e vicino a Dzeko, in una sorta di 4-1-3-2. Dopo l'uscita dell'argentino, Zaniolo avanza più vicino al bosniaco con Ünder sulla fascia destra. Questo per cercare di aumentare la pressione sul Parma, con Smalling bravo tra l'altro ad uscire in aggressione qualora il pallone passasse. Un'idea di gioco logica per Fonseca, non supportata però dalle gambe e dalla lucidità mentale dei suoi giocatori.

SEMPLiCITÀ - Il Parma si è limitato a chiudere bene gli spazi, rimanendo stretto e compatto e lanciando immediatamente per Gervinho. Dopo l'uscita dell'ivoriano, ha trovato in Kulusevski e Cornelius i suoi punti di riferimento ma soprattutto mostrando una brillantezza che la Roma non aveva, che si è manifestata nelle scelte di gioco, nella finalizzazione, nell'esecuzione dei movimenti, nelle seconde palle, nella corsa, in tutte le fasi fino ad arrivare all'incapacità della Roma di reagire con i giallorossi che sono stati lentamente, ma inesorabilmente, piegati.