L'avversario - Allargare il gioco per metterli in difficoltà
Sarà il Salisburgo l’avversario della Roma nel ritorno dei playoff di Europa League.
INTENSITÀ E LINEA DIFENSIVA – Gli austriaci, sotto la gestione Red Bull, fanno dell’intensità la loro arma principale, come abbiamo già visto una settimana fa. L’idea è di indirizzare la giocata avversaria verso l’esterno per poi, a quel punto, far scattare la trappola del pressing facendo densità in zona palla. In Champions, il Salisburgo è risultato il quarto club per Challenge intensity, il parametro che misura il numero di interventi difensivi per ogni minuto di possesso palla avversario. La difesa rimane, quindi, alta per poter accorciare qualora gli avversari riescano a superare la prima linea di pressione ed è quindi attaccabile lo spazio alle spalle del reparto arretrato. Tra l’altro, non sempre i 4 difensori sono allineati e la Roma potrebbe sfruttare eventuali amnesie della difesa austriaca, non sempre impeccabile nel decidere se accorciare o scappare all’indietro.
ALLARGARE IL GIOCO – Nella gara di andata, la squadra di Mourinho inizialmente ha tentato di attaccare per vie centrali, ingolfandosi nel sistema difensivo austriaco. Dopo circa metà del primo tempo, i capitolini hanno iniziato ad allargare il gioco, mettendo così in difficoltà la difesa del Salisburgo.
POSSESSO PALLA – Il Salisburgo ne fa decisamente poco. Il tecnico Matthias Jaissle preferisce arrivare rapidamente in porta con pochi passaggi a tagliare rapidamente il campo. Non sorprende, infatti, che in Champions League il Salisburgo sia stata la quart’ultima formazione per possesso palla ma l’ottava per numero di filtranti (tra l’altro, nella top ten è presente un’altra squadra del gruppo Red Bull, il Lipsia). Passaggi rapidi, filtranti e attacco alla profondità alla ricerca dello spazio dietro la linea avversaria con giocatori veloci.