Smalling: "I tifosi della Roma sono davvero speciali. Chiudere la scorsa stagione con un trofeo è stata una grande sensazione". VIDEO!

27.05.2023 08:10 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Smalling: "I tifosi della Roma sono davvero speciali. Chiudere la scorsa stagione con un trofeo è stata una grande sensazione". VIDEO!
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Chris Smalling è stato intervistato da Star Casinò Sport. Queste le sue dichiarazioni:

Sei diventato uno dei leader del gruppo: 
"Sì, è stata una grande sensazione quella di arrivare in un grande club come questo, riuscire ad adattarsi così velocemente e sentire l'affetto dei tifosi e dei compagni. È stata una cosa davvero speciale ed è uno dei motivo per cui sono ancora nella Roma". 

Cosa significa per te giocare nella Roma? 
"È molto diverso rispetto alle città in cui ho giocato prima coma Manchester, ci sono molti tifosi di altre squadre, mentre a Roma c'è una grossa percentuale di tifosi della Roma. Certo, ci sono anche i tifosi della Lazio, ma mi capita di incontrare quasi esclusivamente i tifosi giallorossi". 

Senti un po' di pressione oppure no?
"Credo che nei momenti buoni sia positivo sentire la pressione di vincere e ottenere risultati. È ciò per cui si impegnano tutti i grandi calciatori". 

La scorsa stagione è stata ottima per te?
"Credo che concludere la stagione con un trofeo e riuscire a dare un grande contributo sia stata una grande sensazione". 

Come hai detto prima, i tifosi della Roma sono speciali?
"Sì, sono davvero speciali. Non ci sono molte altre squadre in Italia con uno stadio sempre tutto esaurito. In ogni partita, indipendentemente che l'avversario sia in cima o in fondo in classifica, lo stadio è sempre pieno ed è incredibile avere un seguito del genere". 

Ti hanno praticamente adottato, come se fossi romano e romanista?
"Sì, è bello che una persona non italiana, né Romana, possa essere entrata nei loro cuori. Basti pensare all'accoglienza che riceviamo ovunque andiamo". 

Penso a tuo figlio.
"Lui ha passato più tempo in Italia che in Inghilterra, gli piace molto vivere qui per cui è una bellissima esperienza per noi".

Credo che tu sappia che i tifosi sono impazziti al tuo "Daje Roma" dopo il gol del 2-2 contro il Milan.
"Ho visto il video, credo che in certi momenti tiri fuori tutte le emozioni che hai dentro. Poi sono qui alla Roma da tempo, per cui frasi come quelle non sono insolite per me". 

Com'è il tuo rapporto con José Mourinho?
"Lo conosco da tempo, abbiamo vinto insieme a Manchester per cui è stato bello ritrovare facce note, parlo del suo staff tecnico. Lo conoscevo prima che arrivasse a Roma e non ci ha messo molto a conquistare un trofeo che aspettavamo da tempo. Il mio rapporto con lui è ottimo, ho vinto con lui in Inghilterra e ora voglio farlo in Italia. È una persona che ha sempre voglia di vincere, non si accontenta di un trofeo ed è la mentalità che dobbiamo avere. La sua esperienza è preziosa per noi". 

Come hai aiutato Tammy Abraham ad ambientarsi a Roma?
"Abbiamo parlato prima del suo arrivo perché siamo molto legati. Gli ho fatto vedere alcuni luoghi da frequentare per ambientarsi ma credo ci sia riuscito molto facilmente. Come sappiamo è partito alla grande con tanti gol, ha percepito l'amore e la gioia di vivere a Roma. Siamo seduti accanto nello spogliatoio per cui parliamo molto".

Roma è diversa da Londra.
"Sì, molto diversa. Sia a me che Tammy piace scoprire nuove parti di Roma e del resto d'Italia, per cui per entrambi è stata un'esperienza positiva che speriamo possa durare a lungo".

Ti chiedo di Nemanja Matic. Hai giocato con lui a Manchester e qui ha portato tutta la sua esperienza.
"Ricordo quando iniziarono a circolare le voci sul suo arrivo, sapevo che avrebbe portato qualità e tranquillità al reparto. Lo considero il collante che lega tutti i reparti, dalla difesa all'attacco, e sta dimostrando tutta la sua qualità. Sono felice di giocare con una persona che conosco e può darci molta qualità. José lo ha voluto in tre squadre diverse, per cui è come se fosse un padre. E poi ha vinto tanto, perciò porta ulteriore mentalità vincente".

Qual è l'attaccante più difficile da tenere in Serie A?
"Ce ne sono molti. Direi Vlahovic, ma anche Osimhen. Entrambi hanno forza, tecnica e velocità. Possono restare tranquilli per 89 minuti poi gli basta un occasione per punirti. Avranno sicuramente una grande carriera".