Panchine e centralità, le tre avventure di Paredes alla Roma

Paredes torna al Boca Juniors. Anzi no. Forse. Tante voci, torte, clausole e parole con inviti - evitabili -, con una certezza, almeno al momento: quella che, al 3 luglio, Leandro è ancora un calciatore della Roma.
UN INIZIO IN SALITA - La Roma conosce Paredes da quando quest'ultimo aveva 20 anni. Arrivò nel 2014 dal Boca, ovviamente. Nei primi sei mesi giocò (per modo di dire) in prestito al Chievo, una sola presenza ma insegnamenti sulla Serie A ben più profondi. In estate la Capitale, finalmente. Poco spazio, complice anche la concorrenza a centrocampo della squadra di Garcia. Serve un altro apprendistato. Ecco allora Empoli. Qui la musica cambia: 33 presenze e un ruolo centrale nella squadra di Giampaolo, che si salva senza problemi. Rendimento che gli regala, stavolta veramente, la Roma. La concorrenza in mezzo è sempre tanta ma c'è un altro Paredes. 41 presenze totali con Spalletti e il premio del debutto con la Nazionale argentina. Tutto bello.
IL GIRO D'EUROPA - Sono però belli anche i milioni che offre lo Zenit nell'estate del 2017, sempre nel segno del bilancio. Così l'argentino vola in Russia per poco più di 20 milioni. Rimane lì per un anno e mezzo, non è facile ambientarsi. Impossibile allora dire di no al Psg dei campioni nel gennaio 2019. Il classe '94 si trasferisce subito a Parigi, dove gioca fino al 2022. Negli anni rinforza il suo ruolo nell'Albiceleste ma non quello con i francesi. Difficile fare di più, visti i rivali/comopagni di squadra.
PUNTATA A TORINO - Così diventa un esubero del Psg, serve una nuova tappa. Arriva allora nel 2022, in prestito perché l'ingaggio per la Serie A è proibitivo. La Juventus di Allegri cerca qualità e il profilo di Leandro sembra quello giusto per esaltare il motore bianconero. L'avventura però non decolla. Paredes gioca ma la stagione non è indimenticabile, tra penalizzazione e doppia eliminazione in Champions ed Europa League, quando Vlahovic e compagni si fermano in semifinale proprio per mano del Siviglia. Niente riscatto. La gioia più grande però arriva nel dicembre 2022, quando con l'Argentina vince il Mondiale insieme al suo amico, inseparabile, Dybala.
IL TERZO RITORNO E L'ADDIO? - Paredes torna quindi nella capitale francese ma gli spazi sono ancora più ristretti dell'annata precedente. Così il 16 agosto 2023, è nella Capitale per la terza volta. Ma per rimanerci e avere quel ruolo centrale forse mai avuto in Europa. Pensate: tolta la sopracitata parentesi del 2016/2017 con Spalletti, l'ex (?) Boca in carriera non aveva mai superato le 30 presenze in campionato. Torna a viverle nell'annata con Mourinho e De Rossi in panchina, quando diventa un pilastro del centrocampo. Qualità e soprattutto personalità, come i due rigori trasformati nell'illusione di Leverkusen. Finalmente la giusta dimensione. Per un po'. Perché l'inizio dell'ultimo campionato è disastroso e con l'arrivo di Juric, Paredes occupa stabilmente un posto in panchina. L'arrivo di Ranieri gli restituisce un ruolo centrale, insieme a Hummels, anche se le esclusioni, qualcuna discussa, arrivano anche nel 2025. E nel frattempo le voci del suo ritorno a Buneos Aires diventano sempre più insistenti, soprattutto dopo il rinnovo con i giallorossi fino al 2026 e quella clausola da 3,5 milioni valida solo per gli Xeneizes. Come contorno, ma neanche troppo, le tante, tantissime, interviste in cui Paredes sogna di indossare nuovamente la maglia del Boca insieme a Dybala. La clausola è scaduta il 30 giugno ma il futuro di Paredes e la Roma viaggia versio il terzo, definitivo, addio.
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