LUZHNIKI STADIUM - Di Francesco: "Firenze? Il rigore non c'era. Le parole di Paulo Sousa non mi interessano. Kluivert potrebbe giocare"

07.11.2018 08:41 di Redazione Vocegiallorossa Twitter:    vedi letture
LUZHNIKI STADIUM - Di Francesco: "Firenze? Il rigore non c'era. Le parole di Paulo Sousa non mi interessano. Kluivert potrebbe giocare"
© foto di Vocegiallorossa.it

Al Luzhniki stadium si è tenuta la la conferenza stampa di Eusebio Di Francesco alla vigilia del match di Champions contro il CSKA Mosca.
Vocegiallorossa.it vi ha offerto la diretta testuale dell'evento.

 

Formazione più coperta con Florenzi alto o più aggressiva con Florenzi basso?
"Al di là della posizione di Florenzi non è questo che determina l'aggressività o meno. Anzi, con Florenzi alto si potrebbe essere più aggressivi perché lui è un giocatore più di gamba. Si può fare tutto, Florenzi alto è un'opzione, l'ho già fatto ma non dobbiamo cambiare mentalità e pensare di poter controllare le partite. Sarebbe l'errore peggiore. L'identità e l'idea è quella di non perdere il desiderio di far male agli avversari".

Qual è il suo stato d'animo dopo Firenze?
"Le immagini del rigore parlano chiaro. Abbiamo subito un rigore che non c'era e questo ha condizionato la squadra. La squadra però avrebbe dovuto reagire ugualmente e abbiamo aspettato troppo per ricominciare a giocare dato che eravamo in dominio della gara. Abbiamo reagito tardivamente. CI succede spesso, anche con la SPAL. Per diventare grandi e crescere dobbiamo migliorare negli atteggiamenti durante la partita, senza fermarci alle proteste e continuando a giocare".

Psicologicamente come sta la squadra?
"In campionato abbiamo 27 partite da giocare e non sono poche e dobbiamo dimostrare domani che in Champions stiamo facendo un altro cammino. Dal punto di vista fisico e del sistema di gioco sia cresciuta ma non abbiamo continuità. Insisto sulla continuità, molte squadre vincono al 96' o anche di misura e questo denota mentalità. Dobbiamo credere nei nostri mezzi se non ci fermiamo a pensare a episodi che possono condizionare la gara".

Le hanno dato fastidio le parole di Paulo Sousa di ieri?
"Non mi interessano. Ho altre cose cui pensare, molto più importanti. Sta a voi dire se è indelicato o meno dire cose del genere, visto che siete così bravi a leggere nel pensiero di tanti, magari anche nel mio". 

Cos'è cambiato rispetto alle prove tattiche di questa estate, in cui era stato provato il 4-3-3?
"Facevamo difficoltà a creare delle pressioni e ad avvicinarsi ad Edin. Ci schiacciavamo troppo, abbiamo lavorato bene su alcuni meccanismi. Stiamo facendo bene, a Firenze Pellegrini spesso si alzava diventando quasi mezzala e creando sempre dei triangoli offensivi. La squadra lo sta facendo bene e stiamo usciti spesso dalle pressioni della Fiorentina. Mettiamo così più giocatori vicino ad Dzeko".

Cambierà qualcosa in attacco anche perché il portiere sarà Akinfeev?
"Cambierà qualcosa perché sa far partire le azioni molto bene sia con le mani che con i piedi. Poi non è che cambio attaccanti perché cambia il portiere, deciderò in base alle caratteristiche della mia squadra".

La temperatura sarà molto fredda. Oltre a questa, quale sarà l'insidia principale a Mosca?
"Siamo arrivati un giorno prima proprio per abituarci al clima freddo. Loro hanno giocatori di qualità. Hanno i due trequartisti Vlasic e Dzagoev con l'attaccante bravissimo ad allungare la squadra. Hanno giovani come Oblyakov o il terzino Fernandes. Sono pericolosi e l'hanno dimostrato contro il Real, contro cui sono stati molto aggressivi fin da subito e ci aspetteremo lo stesso domani. Dovremmo avere un grande impatto sulla gara".

Per un giovane come Kluivert potrebbe essere la serata giusta?
"Non ho mai avuta paura a far giocare i giovani. Lui potrebbe giocare dall'inizio, non meravigliatevi se partirà dal primo minuto".

Come si vivono i momenti alti e bassi?
"Viviamo di alti e di bassi in questo inizio di stagione e dobbiamo continuare a credere in ciò che si propone e portare a casa risultati importanti. Come ha detto Dzeko, un gol potrebbe cambiare il momento di Schick e allo stesso modo una vittoria importante potrebbe ridarci fiducia. Ci siamo andati vicino, come a Napoli, ma sono sereno nel fare il mio lavoro".