Conferenza stampa - Lazio, Sarri: "Ho perso solo un derby, è stata quasi una vergogna tornare a Formello. Rovella è da valutare, Castellanos recuperabile"

Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby:
Le emozioni della vigilia sono le stesse di quattro anni fa? Come stanno i giocatori usciti acciaccati con il Sassuolo?
“Le emozioni sono le stesse, è una partita estremamente sentita, forse è uno dei derby più sentiti in tutto il mondo. Il livello di adrenalina è alto. Gli acciaccati non lo so, Castellanos sembra recuperabile, Rovella valutiamo oggi. Per il resto, gli altri sono fuori, forse portiamo in panchina Patric che ieri si è allenato parzialmente con la squadra, ma è una panchina simbolica”.
Dele-Bashiru?
“No, aveva un piccolo dolorino che gli era venuto a freddo appena alzato. Ha fatto un controllo che ha dato esito negativo, oggi si allena e dovrebbe essere dentro”.
Sacchi ha detto che la Roma atleticamente è più forte della Lazio.
"Le squadre di Gasperini ti creano un milione di difficoltà, è una valutazione corretta. Dobbiamo essere su altissimi livelli tecnici per eliminare questo livello di aggressività".
C’è una favorita?
“Il derby è una partita tra due popoli che, sportivamente parlando, si odiano. Noi dobbiamo lottare per il nostro popolo, chi è favorito non mi interessa. Noi dobbiamo lottare per il nostro popolo anche a 35°, non mi importa di niente”.
Cosa chiede in particolare?
“Domenica abbiamo giocato contro una squadra come il Sassuolo che ci ha aspettato con un blocco basso e noi abbiamo giocato in faccia a questo blocco. Avevo la sensazione che avessimo sotto controllo il match, però dai la sensazione di fare il compitino anziché vincere a tutti i costi. Bisogna avere più coraggio delle scelte e rendersi conto delle nostre caratteristiche, noi dobbiamo attaccare gli spazi”.
L’approccio a una partita del genere ti porta a fare un lavoro diverso?
“No, prepari la partita come le altre ma la differenza è emozionale e motivazionale. C’è un livello di attenzione superiore, poi queste partite hanno la componente emotiva-motivazionale che è superiore a quella tattica”.
Cosa ha imparato dai derby? Farebbe a cambio con Gasperini in merito all’inconsapevolezza di non aver mai vissuto un derby?
“L’inconsapevolezza diventa consapevolezza al calcio d’inizio, è un’altra storia. Mi sembra di aver giocato cinque derby e di averne perso uno solo e mi ricordo solo quello, avevo una sensazione di disagio emotiva. Era quasi una vergogna tornare al Centro Sportivo e questo l’ho detto ai giocatori, questo è il derby. È una partita in cui, se non fai tutto quello che devi fare sotto tutti i punti di vista, deludi un popolo e, se accade, lo senti addosso in maniera pesante. Questo deve essere stampato nei nostri cervelli e nei nostri ruoli. Il derby si gioca per vincere”.
Pedro?
"Giocherà, ma non so se dall'inizio, bisogna vedere tante cose. Sicuramente ci facciamo grande affidamento, nelle partite importanti ha sempre fatto cose importanti, vediamo quando".
Gasperini?
“Sono tanti anni che frequentiamo l’ambiente, dipendesse solo da questo avremmo vinto gli ultimi 20 campionati per esperienza. Gasperini è cresciuto nella valutazione che ho di lui come persona, è un grande allenatore e una persona che io rispetto profondamente. Sicuramente, darà tanto alla Roma però domani è il derby e domani siamo parecchio contro”.
Il derby può essere la scintilla per accendere la Lazio?
“Abbiamo fatto male a Como, molto bene con l’Hellas Verona mentre con il Sassuolo abbiamo giocato bene dal punto di vista tattico, poi c’è mancato qualcosa dal punto di vista di continuità della pressione, c’è mancato qualcosa a livello di qualità offensiva, ma dal punto di vista tattico abbiamo fatto bene”.
Che sensazioni sta provando da quando è tornato alla Lazio?
“Forse ho più sensazioni rispetto a prima, il tempo ti fa affezionare e amare sempre di più l’ambiente, questo è inevitabile. Quest’anno, mi sento maggiormente la Lazio sulle spalle, mentre l’emotività è la stessa”.
Sente di avere le idee chiare?
“Sì, la mia squadra in alcuni momenti è molto ordinata e l’obiettivo è quello di dare una maggiore solidità alla squadra. Ci stiamo riuscendo, anche se ci manca qualcosa magari, vediamo tra qualche mese. Pedro gioca in un ruolo diverso dove conta la condizione fisica, lo stiamo preservando. Pedro ha avuto una tendinite bilaterale in questo periodo e gli abbiamo fatto fare una settimana di riposo durante la sosta per le nazionali, è una gestione che prende in considerazione diverse cose”.
C’è un atteggiamento tattico preciso giocando alle 12:30?
“L’orario è pesante per noi e per loro, i ritmi decadranno. L’orario di domani è una sconfitta del calcio e delle istituzioni, se chi deve mantenere l’ordine pubblico prende queste decisioni è una sconfitta delle istituzioni. Non ce ne deve importare niente, se c’è una partita per la quale vale la pena di morire per il caldo è il derby”.
Come ha ritrovato Zaccagni?
“Sta crescendo, ha fatto un’estate reduce da un intervento ma sta crescendo. Può diventare un capitano importante”.
Qual è la peculiarità del tifoso della Lazio?
“I tifosi della Lazio sono persone anche molto pazienti, una frangia magari un po’ meno, però li accomuna un amore smisurato per questa maglia, un amore che ho visto solo qui e a Napoli. Da fuori fai fatica a capire, quando stai dentro però lo capisci, vedi un amore viscerale nei confronti di questa maglia. Questo è importantissimo, sarebbe importantissimo riuscire a dare ai giocatori questo senso di appartenenza. Il calcio attuale non è estremamente semplice, ma sarebbe molto importante e gradito”.
Come sta Rovella? Ha possibilità di giocare?
“Lo valutiamo oggi, in mezz’ora si capisce se può farcela o no. Ha ancora un po’ di dolore. Vecino è in mano all’area medica, sta lavorando in maniera differenziata, spero che la prossima settimana ritorni perlomeno a disposizione per allenarsi con il gruppo. Isaksen si sta allenando da poco, questa è una parte del problema, era malato ed è la parte più grande del problema, dobbiamo farlo tornare in grande condizione”.
Dele-Bashiru può giocare titolare?
“Non lo so, vediamo. Non mi sono mai lamentato degli assenti, se non gioca uno gioca un altro”.
Dobbiamo aspettarci una gara giocata a viso aperto o più lenta?
“Forse un gioco più lento potrebbe dipendere dalle temperature, poi queste partite dipende dall’evoluzione del match, dipende se sia molto tattica. Bisogna prepararsi a tutti e due gli eventi perché determineranno la via che la partita può prendere”.
CONTINUA
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