Conferenza stampa - Gasperini: "Wesley out, fiducia per Hermoso. Se Pellegrini è inviso a piazza e società non posso recuperarlo"

Conferenza stampa - Gasperini: "Wesley out, fiducia per Hermoso. Se Pellegrini è inviso a piazza e società non posso recuperarlo"Vocegiallorossa.it
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di Gabriele Conti

Gian Piero Gasperini, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby contro la Lazio:

Come stanno Wesley ed Hermoso? Le emozioni del derby?
“Non sappiamo ancora oggi se saranno disponibili, Wesley sembrava sulla via della guarigione, invece è tornato un po' indietro. Vediamo, ci sono ancora 24 ore e vediamo se starà meglio. Non ci sono indicazioni positive nemmeno per Hermoso, vediamo oggi perché un po' di fiducia la lascia. Il derby di Roma è famoso in tutto il mondo, soprattutto per lo spettacolo del pubblico, per le coreografiche, per il pubblico, è una partita diversa al di là della classifica e del campionato. È una rivalità cittadina in campo che rende tutto più bello e attento e con molta più tensione”.

Il derby si vince o si può anche pareggiare?
“I derby che restano sono quelli che vinci, quelli che pareggi non li ricordi e quelli che perdi li dimentichi subito. Giocare alle 4ª giornata… è vero che è presto però è una parte iniziale della stagione dove forse le squadre sono rivolte più a pensare di costruirsi anziché migliorarsi. Il calendario ha detto questo, questa partita alza subito l’attenzione sul campionato. La Lazio è un’ottima squadra con un ottimo allenatore che ha fatto bene in tutte le piazze, non ha fatto mercato ed è rimasta la squadra dell’anno scorso che, tolti gli ultimi due mesi, aveva raggiunto risultati molto buoni, ho rispetto del valore di questa squadra e di alcuni giocatori. È una partita di livello”.

Si affrontano due decani in panchina come lei e Sarri: la Roma è la sfida più entusiasmante della sua carriera?
“In questo momento penso al presente, è una sfida, una bella sfida dove cerco di portare quella che è l’esperienza della mia carriera. Sono motivato a intraprendere questa strada a Roma, sono molto convinto della bontà della scelta di venire qui ma devo guardare al presente e ottenere il massimo di quello che abbiamo in questo momento. Probabilmente, dovrò uscire dalla mia zona di comfort che era quella di essere abituato a fare un certo tipo di calcio con un certo tipo di rose, ma magari è un’ulteriore sfida. Dovrò recuperare altre situazioni, pur mantenendo i miei principi di avere una squadra che ottenga risultati attraverso il gioco e lo scontro sportivo che richiede una partita di calcio. Sarri? Ci conosciamo da anni, l’ho incontrato forse in C nel 2003-2004 la prima volta. Ha fatto una carriera facendo gavetta con squadre inferiori e ora le sue squadre giocano a calcio. Anche io sono partito dalle giovanili, la nostra carriera è stata costruita nel tempo attraverso i risultati”.

Questa settimana ha visto dei segnali positivi da Dovbyk? Il derby di Genova, che conosce bene, si può paragonare a quello di Roma? Cosa serve in queste partite?
“Devi essere micidiale negli episodi, devi avere grande attenzione e concentrazione, pathos, cuore. Sono cose che abbiamo noi e gli avversari, devi essere bravo nel portare gli episodi dalla tua parte ed essere molto preciso quando hai situazioni a favore, ma questo contraddistingue tutte le partite dove c’è grande equilibrio. Sono le situazioni fondamentali che cambiano il risultato da una parte e dell’altra, al di là delle situazioni tattiche. Dovbyk? Domenica scorsa non è entrato perché c’era un’altra situazione, posso dire che non abbiamo fatto peggio del Torino, abbiamo perso il match non giocando una buona gara subendo un tiro in porta. Non l’abbiamo preparata benissimo, ci sono stati i nazionali, abbiamo fatto una partita sottotono. Due partite vinte e una persa, stop. Devo guardare lo sviluppo della squadra, Dovbyk, Pellegrini e Baldanzi dovevano andare via durante il mercato e sono rimasti e ora devo recuperarli. Dovbyk deve fare molto bene, Pellegrini deve fare benissimo, Baldanzi deve fare bene. Adesso il mercato è chiuso, ci sono 22-23 giocatori e bisogna tirare fuori il meglio nelle prossime partite. Mi dispiace che ci siano partite dopo giochi sottotono, domani voglio vedere una squadra che sul piano del gioco, della corsa, faccia qualcosa di superiore rispetto all’ultima partita”.

Come stanno Tsimikas e Pellegrini?
“Tsimikas ha iniziato a inserirsi, ha iniziato a lavorare settimana scorsa con i compagni. Ora abbiamo un calendario fitto di impegni e giocherà, tempo di conoscersi e magari potrebbe giocare anche domani non lo so. Non dovete aver dubbi, prima o poi gioca, poi saranno le prestazioni a decidere. La condizione di Pellegrini? Allora, per me è un giocatore forte, potenzialmente molto forte. Vale un po’ il discorso di Dybala, poi ci sono le prestazioni. È fuori da mesi, questa partita va un po’ oltre, si sta allenando da tanto, è inserito nella squadra senza problema, ha fatto delle partitelle, poi quando è il momento di giocare non lo so, forse anche domani ma non lo so, quanto dura non lo so. Mi aspetto che diventi un giocatore di alto livello perché ha le potenzialità, se lo è stato a tratti anni indietro non lo so, ma questa era un giocatore da Nazionale, anzi Gattuso lo aspetta pure però c’è bisogno di altre prestazioni, c'è bisogno di altri valori. Ha 29 anni, perché non deve correre e fare tutto? Può farlo, un po’ più avanzato è più forte. Domenica scorsa ha giocato El Aynaoui lì e forse ha bisogno di più tempo, ci può giocare Pellegrini, Pisilli e Cristante lì dove ha fatto diverso gol all’Atalanta. Devo verificare una cosa, Pellegrini lo recupero io da solo, va bene per il pubblico e per la società. È un giocatore potenzialmente di livello, ma se ormai è inviso alla piazza o alla società non lo posso fare. Se lo devo recuperare perché ci serve è perché ci serve il miglior Pellegrini e lo recuperiamo tutti insieme, altrimenti diventa un problema e vado su un altro giocatore. In questo momento devo recuperare tutti, quelli meno e quelli più considerati. Dove ho bisogno, giocano”.

Arriva al match con un po’ troppi infortuni?
“Chiunque giochi deve esprimere il meglio, sono partite di grande attesa da parte della tifoseria. Dispiace che ci siano infortuni perché toglie qualcosa alla partita, però poi si gioca 11 contro 11 e chi va in campo farà bene”.

Sta pensando a qualche cambiamento?
“Dall’inizio della carriera mi hanno detto tante cose se giochi in Serie C o in Serie A o in Champions League devi cambiare i principi. Devo tener conto di alcune cose, Pellegrini non è un attaccante, Baldanzi è un trequartista, come attaccanti abbiamo Dybala e Bailey che sono fuori. Non sono convinto che abbiamo fatto così male, ora per una partita stiamo cancellando i due mesi precedenti fino a sabato scorso erano diversi i commenti. I miei principi non sono modificabili, ma devo tener conto delle caratteristiche dei giocatori, altrimenti dovrei snaturarmi e non voglio farlo e forse è andata bene così”.

Non era mai partito così male con 2 gol in 3 partite ai tempi dell’Atalanta: è solo sfortuna?
“Non parlerei di sfortuna. La fase offensiva, come quella difensiva, va fatta da tutti. Se hai una buona fase offensiva, metti in condizione gli attaccanti di fare più gol, così come è importante la fase difensiva. Se ti manca qualche gol, devi trovare delle soluzioni e dei miglioramenti in tutta la squadra, devi disimpegnare meglio e offrire agli attaccanti situazioni migliori, altrimenti sarebbe troppo facile. Evidentemente, sotto quell’aspetto, per quello che abbiamo visto, abbiamo fatto cose buone ma dobbiamo fare ancora meglio. Altrimenti è troppo facile dare la colpa a uno o quell’altro”.

El Aynaoui può giocare in coppia con Koné o è un’alternativa al francese?
“Ha giocato avanzato con il Torino ed è un ruolo più facile, può fare tutti i ruoli del centrocampo, può giocare assolutamente in tutti i ruoli”.

Soulé può essere una soluzione dietro le punte? L’orario può essere un problema?
“Il problema di giocare alle 12:30 è dovuto alle temperature e riguarda tutte e due le squadre, vale per entrambi. Come ho detto domenica scorsa, giocare con queste temperature è una grande difficoltà per i giocatori. Soulé è stato provato lì in allenamento, ma ci vuole tempo. Sta facendo bene, l’anno scorso giocava spesso come quinto, quest’anno gioca più offensivo ed è anche abbastanza prolifico. Non ci vedo grandi problemi, poi dietro le due punte devo verificare. El Shaarawy è entrato con il Torino, a parte quelli che abbiamo detto prima (Wesley ed Hermoso, ndr), stanno tutti bene”.