Il derby è la partita migliore per iniziare a essere dei leader in campo e trascinare la Roma

Il derby arriva in un momento particolare della stagione della Roma. Dopo il buon avvio con cui Gasperini e i suoi avevano iniziato il campionato, la sconfitta col Torino e il contemporaneo infortunio di Dybala hanno smorzato l'entusiasmo che si stava creando intorno alla squadra, facendo venire anche qualche dubbio. Specie perché, soprattutto dopo Pisa e una condizione atletica migliorata, Dybala sarebbe stato, come sempre, il valore da aggiungere alla Roma, fondamentalmente, quell'attaccante mancante a completarla.
Tutto da rifare invece, con la Roma che si presenterà all'appuntamento derby nella versione pre-season, con l'unico vantaggio di aver avuto un tempo maggiore per assimilare gli schemi di Gasperini e una condizione atletica ovviamente migliore.
Niente Dybala, niente Pellegrini (versione derby), niente ultimo colpo di mercato, niente Bailey, arrivato e infortunatosi. Per vincere i derby servono i giocatori bravi e di carattere, visto che la tensione in campo sarà molto alta. Ecco che, eccenzion fatta per qualche outsider, Lazio-Roma dovrà essere la partita di quei calciatori, osannati dal pubblico per le loro doti, che devono, tuttavia, ancora dimostrare di poter prendere in mano la squadra e portarla al successo. Dal nuovo arrivo Ferguson, ancora a secco di reti in campionato (difficile in una squadra da 2 gol in 3 partite), ma soprattutto il duo su cui ogni tifoso o addetto ai lavori scommetterebbe: Soulé e Koné.
L'argentino nella scorsa metà della passata stagione è stato decisivo in alcune partite, così come ha dimostrato di essere l'unico in grado di fare qualcosa in avanti questa estate. In campionato ha già regalato alla Roma i 3 punti contro il Pisa, anche se ha dovuto sfruttare l'ingresso in campo di Dybala per essere incisivo. Nel derby avrà El Aynaoui o El Shaarawy a fianco, con Ferguson punto di riferimento offensivo, morale della favola: il gioco passerà molto per lui che dovrà tentare molti dribbling. Soulé ha già segnato, gol bellissimo, alla Lazio nella passata stagione e il suo battesimo di fuoco lo ha già avuto.
L'altro talento in rosa si chiama Manu Koné, l'uomo che la Francia sta scoprendo, l'uomo per cui la Roma ha detto no a 40 milioni in estate. Da una grande valutazione derivano grandi responsabilità in campo e, al momento, mancano, come direbbe Nainggolan, gol e assist.
Il derby può rilanciare la Roma o rispedirla a quelle critiche, già dette, ma in maniera poco rumorosa, dopo essere stati sconfitti dal gol di Simeone. Un risultato negativo, anche se appena alla quarta giornata, alzerebbe il volume.
La nuova Roma di Gasperini è una squadra ancora alla ricerca di gioco e un vero e proprio leader in campo, perché ok che è la squadra che conta e non il singolo, ma sono i singoli che spesso trascinano la squadra (come Dybala a Pisa) e la fanno giocare meglio. In una squadra dai tanti capitani, il futuro della Roma passa dai piedi dei calciatori di maggior talento. Senza, usando le parole di Gasperini, i giocatori dal piede migliore (Dybala e Pellegrini), non c'è partita migliore per Soulé e Koné di cominciare a essere i trascinatori di una squadra che necessita proprio di questo.
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