Ibanez: "Mi aspettavo di stare tra le prime in classifica, la Roma è una big. Ma i due black-out non possono essere un caso"

09.01.2021 11:55 di Vincenzo Pennisi   vedi letture
Ibanez: "Mi aspettavo di stare tra le prime in classifica, la Roma è una big. Ma i due black-out non possono essere un caso"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il difensore della Roma, Roger Ibanez ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero. Ecco un'estratto:

Quali sono le tue caratteristiche e quali i difetti?
“Mi piace avere la palla tra i piedi, impostare è un altro mio tratto, poi la forza fisica. Posso dire tutto, ma poi devo lavorare sugli errori. Di solito me li riguardo dopo ogni partita e lavoro su quelli. E’ chiaro, mi manca l’esperienza e devo lavorare sui posizionamenti”.

Via dall’Atalanta, come mai hai scelto subito la Roma?
“C’era il Bologna, ma poi se chiama la Roma…”

Pesa il paragone con Aldair? 
“Lo accetto, ma ho il mio stile”.

C’è stato il passaggio alla difesa a tre. Fonseca ti impiega ovunque, tu dove senti di poter dare il meglio?
“Da quattro a tre cambia molto. Ora ci sentiamo più sicuri. In Brasile di solito si gioca a quattro, io al Fluminense venivo impiegato nei tre, quindi ero abituato: lì facevo il centrale a sinistra. Posso giocare in tutti e tre i ruoli, dipende da quello che serve: se l’allenatore vuole che attacchi mi schiera esterno, se vuole più coperture mi metto al centro”.

Senti la pressione della città sulla squadra? 
"L’ambiente romanista sembra quello brasiliano: a Rio c’era molta pressione e tifosi molto simili. A me questo piace, ho rispetto per ogni posizione della gente. La pressione è normale, tutte le squadre ce l’hanno".

La differenza tra Gasperini e Fonseca?
“Fonseca mi conosceva già da quando ero in Brasile, quindi sapeva che avrei fatto bene”.

L’Atalanta non ha creduto in te.
“Sono stato io a voler andare via. Lì ho giocato nemmeno trenta minuti. Gasperini poi si è pentito Le sue parole mi hanno fatto piacere, però, forse doveva credere un pochino in me: un calciatore, per poter dimostrare ha bisogno di giocare. Se non vai in campo non ti vede nessuno. Gli allenamenti contano ma è la partita a fare la differenza. Alla fine, bene così”.

Si spiega come mai, la Roma, viva blackout clamorosi come quello di Napoli e Bergamo?
"Non so che cosa sia successo perché noi abbiamo lavorato per giocarle bene. E' chiaro, non deve più accadere".

L'Inter ora è un esame sotto questo aspetto?
"No, è solo un'altra partita importante. Dovremo giocare come abbiamo sempre fatto. Il blackout c'è stato in due partite e non può essere un caso. L'Inter ci dirà se avremo trovato continuità".

Si aspettava la Roma così in alto in classifica?
“Certo che sì, la Roma è una grande squadra italiana e deve stare sempre tra le prime. Non è un caso se siamo lassù. Quando sono arrivato mi sono subito accorto della qualità dei giocatori presenti. La Roma ha tanti nomi importanti e per questo motivo possiamo andare sempre più su. Per me la Roma è la più grande squadra in Italia”.