Gasperini: "Spero sia un derby sereno, la violenza uccide il calcio. Mi sono rimesso in gioco venendo a Roma"

Gian Piero Gasperini ha parlato ai microfoni di DAZN in vista del derby di domenica prossima: "Ho la sensazione che sarà un campionato difficile, molto equilibrato dell'anno scorso, molte squadre si sono rinforzate, non solo le prime ma anche le inseguitrici. Nella parte bassa della classifica ci sono molte squadre che renderanno la vita difficile a tutti".
Sul Derby.
“È una partita importante, particolare, alcuni dicono giustamente che è una partita a sé, per quello che si porta dietro nelle settimane successive, in città c’è questa grande rivalità. Quello che mi auguro è che sia un derby sì combattuto, dove tutti cercheranno di fare il massimo, ma rispetto agli ultimi derby che ci sia un po’ più serenità fuori, prima e dopo le partite. Che prevalga lo sfottò ma che si rimanga nei termini non della violenza, è qualcosa che uccide il calcio”.
Su Sarri.
“Sarà bello incontrarci in questo derby di Roma, noi che ci affrontiamo da tanti anni, sempre con grande reciproco, sempre con la consapevolezza di incontrare un avversario difficile, una squadra organizzata, una squadra con dei concetti chiari. Mi auguro che venga fuori una partita molto bella per il pubblico, che possa onorare i concetti di entrambi degli allenatori”.
Sulla squadra.
“Sono molto soddisfatto di come tutti hanno lavorato in questi primi due mesi, è stato importante stabilire un contatto efficace subito. Per me è sempre stato così, i risultati te li costruisci strada facendo. Inizialmente è difficile mettere degli obiettivi, man mano che metterai partite e capirai quanto miglioriamo noi e quanto sono forti gli avversari potrai avere idee più chiare”.
Sull’ambientamento.
“Inizialmente è stato solo riferito al lavoro. Per me è stata una novità dopo 9 anni, rimettermi in gioco, riprovare con giocatori nuovi, solamente alcuni di questi li avevo allenati in passato, e quindi riproporre le mie idee e il mio calcio. Sotto questo aspetto è stato molto bello. Credo che adesso comincerò con la normalità del campionato, degli orari delle partite, a vivere anche la città e l’ambiente”.
Sul suo stile di gioco.
“Questa è la mia carriera. È stato così quando ho iniziato nel Crotone, a Genova, Bergamo, ovunque sono stato. I concetti che mi hanno permesso di arrivare fino a questo punto e quindi sono quelli che cercherò di proporre alla Roma anche se ovviamente il calcio va avanti, si aggiorna e bisogna essere sempre attenti a ogni piccolo cambiamento, attenti agli avversari, attenti alle caratteristiche dei propri allenatori”.
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