Florenzi: "Ho sempre pensato che la Roma avesse una rosa forte. Per lo scudetto i giallorossi possono dire la loro"

Florenzi: "Ho sempre pensato che la Roma avesse una rosa forte. Per lo scudetto i giallorossi possono dire la loro"Vocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:36Altre notizie
di Valerio Conti

Uno dei grandi ex della sfida tra Roma e Milan è senza dubbio Alessandro Florenzi. L’ex terzino, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha analizzato il momento della Roma di Gasperini, la corsa scudetto e le difficoltà legate al ruolo del centravanti in entrambe le squadre. Ha poi parlato del valore dell’ambiente romano, dell’impatto dei tifosi sull’Olimpico e della longevità di campioni come Modric, paragonandola alla dedizione e alla cura dei dettagli mostrata da leggende come Totti, Maldini e Zanetti.

Una Roma così se l'aspettava?
«Ho sempre pensato che la Roma avesse una rosa molto forte, ma da un certo punto di vista è una sorpresa. Assimilare il gioco di Gasperini e il livello di preparazione fisica che impone in così poco tempo non è facile, e questo mi fa pensare che ci siano margini di miglioramento».

Lotta scudetto, il suo ranking.
«Favorite Inter e Napoli, alla pari. Ma è una lotta aperta, la classifica andrà guardata in primavera. Se la Roma resta lassù può dire la sua, il Milan ha una sola competizione e ci resterà sicuro, e non scordiamoci della Juventus che per me avrà tanti benefici dal cambio di allenatore».

Milan e Roma, lo stesso problema: i centravanti.
«Alla base c'è sempre un problema di fiducia, quando uno non ne ha può tendere ad autosabotarsi. Poi sono casi diversi: il centravanti del Milan si chiama Santi Gimenez, davanti alla porta ci arriva, ha tante occasioni e gli manca tanto così, un granellino di sabbia, per sbloccarsi. Alla Roma invece il centravanti non si sa chi è, ed è un po' lo stesso problema che ha la Juve. Non è un ruolo banale: è come il portiere, devi sapere chi è il titolare. La mancanza di certezze può influire sull'annata di un calciatore».

L'ambiente di Roma: valore aggiunto o peso sulle spalle?
«Non scherziamo, un valore aggiunto. Ho i brividi mentre lo dico: immaginate cosa sarebbe l'Olimpico senza la pista di atletica... Darebbe alla squadra almeno 6-7 punti in più ogni stagione».

Lei ha giocato coi grandissimi: ci spiega un Modric così a 40 anni?
«Fa la differenza con la testa, col suo modo di vedere il calcio ma soprattutto col modo in cui l'ha vissuto. Modric è come Totti, Maldini o Zanetti: guardate negli anni come si sono curati a livello di alimentazione, preparazione, costanza. Modric non è quello che è perché ha iniziato una dieta l'anno scorso, per capirci... È il percorso che conta».