E se Gasperini stesse davvero uscendo dalla propria comfort zone?
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E se Gasperini stesse davvero uscendo dalla sua comfort zone? È una domanda che, dopo undici giornate di campionato, vale la pena porsi. Perché mentre molti criticano la Roma, sostenendo che “ancora non si vede il gioco dell’Atalanta” o che “questa squadra segna troppo poco rispetto a ciò che era la sua schiacciasassi nerazzurra”, c’è un dato che ribalta completamente la prospettiva: Gasperini non era mai stato primo in classifica a questo punto della stagione nei suoi anni migliori a Bergamo, mentre oggi la Roma guarda tutti dall’alto insieme all'Inter.
E allora: e se la formula magica fosse cambiata? Forse il gioco non è così spettacolare come quello che ha stupito mezza Europa, ma potrebbe essere più solido, più pragmatico e semplicemente più efficace. A proposito dell'Atalanta di Gasperini, spesso si criticava come i bergamaschi iniziassero la stagione con il freno a mano tirato anche complice una durissima preparazione estiva, salvo poi accendersi e mettere la quarta da gennaio in poi. A Roma, invece, questa problematica non si pone: partenza forte, squadra compatta, punti pesanti portati a casa anche nelle giornate meno brillanti. Recentemente, il preparatore atletico dei giallorossi, Domenico Borrelli, ha svelato il trucco: in estate, è stato fatto un lavoro specifico per rendere la squadra pronta appunto già da ottobre. E i risultati si stanno vedendo.
Lo stesso tecnico ha dichiarato più volte di voler uscire dalla propria comfort zone, motivo per cui ha accettato il progetto proposto dai Friedkin, senza tradire però i suoi principi tattici. E quelli infatti li vediamo tutti: pressing altissimo, aggressività, rotazioni continue tra punta fisica e falso nove, ricerca costante della superiorità numerica sfruttando il gioco sulle fasce. Ma accanto a questi, forse, sta emergendo qualcosa di nuovo: una gestione diversa dei momenti della partita, una fase difensiva perfezionata nei minimi dettagli, una squadra meno bella da vedere ma più capace di vincere con continuità. E allora la domanda resta: è davvero fortuna… o è l’inizio della nuova identità di Gasperini?
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